Martedì 27 maggio 2025, il Propeller Club – Port of Genoa ha organizzato una riunione conviviale nella magnifica location dell’Hotel Bristol Palace Genova, sul tema:
“INTELLIGENZA ARTIFICIALE ED ASSICURAZIONI MARINE E TRASPORTI: REGOLE, RISCHI ED OPPORTUNITA’ NELL’ERA DIGITALE”
L’incontro è iniziato alle ore 19.00 e, dopo l’aperitivo e la cena, la Presidente Giorgia BOI ha salutato e ringraziato i presenti e i relatori, dando il benvenuto a sette nuovi soci: Gilberto Besana (FMC International), Edoardo Bedon (Residenza Universitaria delle Peschiere), Claudio Bicchierai (Studio Legale Garbarino), Stefano Denegri (Denegri S.r.l.), Michela Luccisano (Studio Societario e Tributario Ricci & Partners), Fabrizio Moscatelli (Moscatelli & Partners Corporate and Tax consulting) e Giacomo Unia Neri (Residenza Universitaria delle Peschiere).
La Presidente ha poi lasciato la parola a Luca FLORENZANO (Siat S.p.A.) moderatore della serata, il quale ha introdotto l’argomento dell’evento e presentato i relatori. Ha sottolineato quanto sia importante aggiornare continuamente le proprie conoscenze, soprattutto nel settore tecnologico, dove tutto evolve molto rapidamente. In questo contesto, ha ricordato che strumenti moderni come l’intelligenza artificiale, e in particolare ChatGPT, possono essere un valido aiuto: si tratta di tecnologie gratuite, accessibili e capaci di fornire rapidamente informazioni e risposte, ma vanno usate con consapevolezza, come altri strumenti digitali (ad esempio Google Translate). Ha poi lasciato la parola al primo relatore della serata.
Luca BAGNATO (Prima Assicurazioni) ha iniziato il suo intervento introducendo in modo semplice e chiaro il tema dell’intelligenza artificiale (AI), prima di approfondire il legame tra AI e il settore dei trasporti e delle assicurazioni marittime.
Ha spiegato che l’intelligenza artificiale è la capacità delle macchine di svolgere attività simili a quelle umane, come ragionare, imparare e risolvere problemi. Alcuni esempi semplici sono il riconoscimento facciale del cellulare, gli assistenti vocali come Alexa, o i suggerimenti su Spotify.
L’intelligenza artificiale esiste da molti anni, ma solo oggi è diventata così diffusa grazie a computer più potenti. Si è poi soffermato sull’evoluzione dell’IA, fino ad arrivare a quella “generativa”, come ChatGPT, che non solo analizza i dati, ma crea contenuti nuovi.
Ha spiegato che l’AI si basa su dati in ingresso (testi, immagini, audio) e produce risultati come analisi di opinioni, sintesi di testi o riconoscimento di oggetti. Ha fatto una distinzione tra AI tradizionale, che analizza e prevede, e AI generativa, che crea contenuti nuovi.
Nel settore assicurativo, l’AI viene già usata per rendere più veloci e semplici operazioni come la gestione dei sinistri, il servizio clienti o la personalizzazione delle offerte.
Il relatore ha anche parlato dei rischi dell’intelligenza artificiale. I più importanti sono: l’affidabilità dei dati, la protezione della privacy e l’uso corretto delle informazioni sensibili. Ha spiegato che i dati che si danno in input a strumenti come ChatGPT possono poi essere riutilizzati, perciò è importante fare attenzione, specialmente in ambiti regolamentati come le banche e le assicurazioni.
Infine, ha accennato al Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI Act), che classifica i diversi tipi di IA in base al rischio (minimo, limitato, alto, inaccettabile) e ne regola l’uso. Ha sottolineato come alcune applicazioni, come il “credito sociale” usato in Cina, siano considerate non accettabili in Europa.
Ha concluso ricordando che, oltre alle grandi opportunità, l’AI porta anche importanti sfide etiche, come la trasparenza, la correttezza e il rispetto della privacy.
A questo punto, il moderatore ha lanciato una riflessione sul tema della fiducia nei dati: se strumenti come ChatGPT si basano su informazioni raccolte dal web, ci si deve domandare quanto siano affidabili queste fonti e se esista il rischio che vengano usate per manipolare l’informazione. È un tema delicato, che apre la porta a interrogativi più ampi sull’impatto dell’AI nelle scelte umane. A questo proposito ha ricordato che, nel contesto marittimo, il fattore umano resta ancora oggi una delle principali cause degli incidenti, e che qualsiasi tecnologia, per quanto avanzata, non dovrebbe mai sostituire del tutto il giudizio umano. Con queste considerazioni, ha introdotto il secondo relatore.
Matteo TURCI (Studio Legale Turci) ha così sottolineato come l’intelligenza artificiale stia cambiando il settore delle assicurazioni, soprattutto nel campo marittimo e dei trasporti. Uno degli ambiti più interessanti è l’uso dell’AI per valutare i rischi assicurativi. Rispetto all’essere umano, l’AI può analizzare una quantità enorme di dati in poco tempo, rendendo possibile assicurare anche realtà nuove, come le start-up o attività senza una storia assicurativa. Tuttavia, questo vantaggio comporta anche dei rischi: spesso non si riesce a capire come l’AI arrivi alle sue decisioni, perché funziona come una sorta di “scatola nera” (black box). Questo può creare problemi sia per chi richiede una polizza e viene rifiutato senza motivazioni chiare, sia per l’assicuratore, che potrebbe accettare rischi troppo alti senza accorgersene. Inoltre, se i dati utilizzati per addestrare l’AI sono manipolati, il risultato può essere volutamente alterato per trarne un vantaggio.
Un altro aspetto affrontato è stato quello delle unità autonome, come le navi che viaggiano senza equipaggio umano grazie a sensori e intelligenza artificiale. In questi casi, le regole attuali non sono ancora pronte a gestire situazioni dove non esiste un comandante umano riconoscibile. Diventa difficile, in caso di incidente, stabilire cosa sia successo, chi sia il responsabile, quale compagnia assicurativa debba intervenire e chi debba pagare. Le cose si complicano ancora di più quando diverse intelligenze artificiali interagiscono tra loro, magari provenienti da aziende diverse e non sempre compatibili, come accade in alcuni porti automatizzati. La presenza di tanti attori tecnologici rende difficile capire dove si trova il problema e chi ne deve rispondere.
Infine, il relatore ha parlato di come l’AI e i sensori possano essere usati per gestire in modo automatico i sinistri. Per esempio, installando sensori nei container o nelle stive delle navi, è possibile rilevare eventuali danni mentre il carico è ancora in viaggio. In alcuni casi, l’intelligenza artificiale potrebbe avviare subito il rimborso, prima ancora che la nave arrivi a destinazione. Questo permette una gestione molto veloce, ma può portare a errori: magari si autorizza un rimborso per un danno che non esiste, oppure si decide di buttare via merci che in realtà sono ancora buone. Per ridurre questo rischio, una possibile soluzione è utilizzare questi sistemi solo per danni piccoli oppure prevedere sempre una verifica umana finale.
Per il futuro, si stanno studiando norme più adatte, certificazioni comuni per l’AI nei trasporti e nuove regole per definire chi è responsabile quando un’intelligenza artificiale prende il controllo.
Il moderatore L. Florenzano ha poi osservato che per applicare efficacemente l’AI servono basi di dati molto ampie e strutturate. Ha fatto l’esempio del settore auto, dove aziende come Unipol, con milioni di assicurati, hanno potuto sviluppare strumenti sofisticati per gestire sinistri e contrastare le frodi, anche attraverso l’analisi delle fotografie degli incidenti. Al contrario, nel settore marittimo, dove i dati sono più frammentati e le situazioni più variabili, serve ancora tempo prima che l’automazione possa essere applicata su larga scala. Infine, ha ribadito l’importanza di restare aggiornati e ha passato la parola all’ultimo relatore.
Davide PIGNONE (Siat S.p.A.) ha spiegato che il suo obiettivo non è spaventare le persone sull’uso dell’intelligenza artificiale (AI), ma farla provare e capire meglio. Ha chiesto ai partecipanti chi l’avesse già usata, notando che molti l’avevano almeno provata.
Ha ricordato che l’IA non è una cosa nuova, ma è diventata popolare da quando è uscito ChatGPT di OpenAI, che ha reso l’AI conversazionale accessibile a tutti. Inizialmente, ChatGPT non era connesso a internet, ma oggi è molto più evoluto. Le ultime novità includono due tecnologie importanti: la RAG ovvero un sistema che usa documenti aziendali per dare risposte precise e gli agenti AI ovvero assistenti digitali autonomi che eseguono compiti reali.
Ha mostrato come oggi l’AI riesca a creare video realistici con voci e movimenti naturali, al punto che sembrano veri film, tutto partendo da un semplice comando scritto (prompt).
Ha raccontato anche un caso concreto: un imprenditore ha creato un’applicazione che replica il modo di parlare di un famoso podcaster usando l’AI. L’app risponde come lui, parla con le persone e converte i follower in clienti. Questo progetto, nato con pochi mezzi, è arrivato a valere milioni.
Nel mondo del lavoro, il relatore ha spiegato che l’AI non ha fermato ciò che già si faceva, come la manutenzione predittiva o l’ottimizzazione delle rotte. La differenza è che oggi l’AI è più semplice da usare e più vicina alle persone.
Nel settore assicurativo, per esempio, Unipol ha già usato l’AI per automatizzare alcuni processi legati ai sinistri e alle analisi dopo eventi catastrofici.
Secondo il relatore, il rischio più grande oggi non è tanto tecnologico, ma strategico: chi non inizia a sperimentare l’intelligenza artificiale rischia di essere superato da chi invece la sa usare bene. Per questo motivo, ha consigliato di partire mappando i processi aziendali, per capire dove l’AI può essere utile, e di avviare piccoli progetti pilota per testarla in modo concreto. È importante anche formare i team e i manager, così che tutta l’organizzazione possa acquisire una buona conoscenza della tecnologia. Infine, il relatore ha sottolineato l’importanza di integrare l’intelligenza artificiale con il business, in modo che diventi una parte naturale e vantaggiosa del lavoro quotidiano.
Il relatore ha concluso dicendo che non è importante sapere tutto di AI, ma iniziare a usarla e sperimentarla nella vita e nel lavoro di tutti i giorni.
Successivamente si è tenuto un interessante dibattito durante il quale alcuni presenti hanno posto delle domande, e i relatori hanno risposto utilizzando ChatGPT, per mostrare ai partecipanti come funziona e quali sono le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
La Presidente Giorgia Boi ha concluso la serata ringraziando tutti i presenti, in particolare il moderatore ed i relatori, ai quali è stato consegnato un presente come segno di grande apprezzamento da parte del Propeller Club di Genova. Ha infine invitato tutti al prossimo incontro che concluderà l’anno sociale con connotati molto speciali.