Mercoledì 24 settembre 2025, il Propeller Club – Port of Genoa ha organizzato, in apertura del nuovo anno sociale, la prima riunione conviviale presso la splendida location dell’Hotel Bristol Palace.
L’evento è stato moderato dal Vice Presidente Enrico MOLISANI e ha visto come relatori Massimo DEBENEDETTI – Amministratore Delegato Cetena e Michele FRIGNANI – Direttore Tecnologie Nucleari e Sviluppo Prodotti – Ansaldo Nucleare, sul tema, molto attuale e interessante:
“IL NUCLEALE ED IL MARE”
L’incontro è iniziato alle ore 19.00 e, dopo l’aperitivo e la cena, la Presidente Giorgia BOI ha salutato eringraziato i presenti e i relatori, dando il benvenuto a cinque nuovi Soci: Sonia Sandei di Assoclima, MaurizioDaccà Presidente dell’Associazione Promotori Musei del Mare, nonché i giovani Gabriele Giovanni Canopoli, Batualp Cenkci ed Emanuele Ramaglia della Residenza Universitaria delle Peschiere.
Successivamente ha lasciato la parola all’Assessore Emilio ROBOTTI, il quale ha portato i saluti istituzionali del Comune di Genova.
La Presidente ha poi passato la parola ad Enrico MOLISANI Vice Presidente del Propeller Club – Port of Genoa,il quale ha presentato i relatori e introdotto il tema della serata, spiegando che il nucleare rappresenta una sfida per il futuro sotto diversi punti di vista: tecnologico, educativo, culturale e normativo. Ha ricordato anche che lo sviluppo del nucleare richiederà nuove regole internazionali e nazionali, oltre a un grande impegno da parte dell’industria, delle università e delle professioni ed ha sottolineato il ruolo fondamentale della divulgazione perfar comprendere meglio al pubblico questo tema.
Ricordando poi le parole di una Ministra degli esteri britannica, che aveva definito il nucleare non solo unaquestione energetica ma anche geopolitica, il moderatore ha quindi invitato i relatori ad approfondire non solo gli aspetti tecnici e industriali, ma anche quelli sociali e culturali.
Massimo DEBENEDETTI Amministratore Delegato Cetena, ha ringraziato il Propeller Club per l’opportunità diparlare del nucleare, un tema che in Italia è stato abbandonato troppo presto ma che oggi è di nuovo centrale nellatransizione energetica. Ha ricordato che non si può parlare seriamente di decarbonizzazione senza considerare anche il nucleare; ciò, sottolineando che il nucleare deve far parte della transizione energetica giacchè non èpossibile puntare solo sulle rinnovabili, che sono discontinue (tra l’altro, in oltre 70 anni di utilizzo civile, gli incidenti nucleari sono stati pochi e legati più a errori di gestione che alla tecnologia stessa).
Parlando di trasporto marittimo, Debenedetti ha spiegato che la transizione energetica in questo settore è moltocomplessa: a differenza di auto, treni o aerei, le navi sono estremamente diverse tra loro per dimensioni, rotte efunzioni. Per questo non esiste una sola soluzione valida per tutti: ogni nave dovrà adottare il carburante e la tecnologia più adatti al proprio profilo. In questo contesto il nucleare potrebbe essere una risposta importante,soprattutto per ridurre le incertezze legate alla disponibilità futura dei combustibili alternativi.
Ha sottolineato che Fincantieri sta già lavorando su varie soluzioni per ridurre le emissioni, come LNG, metanolo, idrogeno e ammoniaca, citando la costruzione della prima nave passeggeri a idrogeno che sarà consegnata nel 2026.
Il nucleare però, secondo il relatore, rappresenta una scommessa a lungo termine: realisticamente le prime navi civilipotrebbero arrivare intorno al 2040. La strada è lunga, perché servono nuove regole, autorizzazioni e molto sviluppo tecnologico.
Ha poi spiegato che i reattori di quarta generazione potrebbero essere adatti al settore navale perché più sicuri, compatti e con meno vincoli rispetto a quelli tradizionali. Inoltre, possono usare come combustibile le scorie dialtri reattori, trasformando così un problema in una risorsa. Il relatore ha sottolineato l’interesse della Marina Militare italiana, che vede nel nucleare un modo per aumentare autonomia, sicurezza e capacità di proiezione.L’idea è dunque partire con applicazioni militari come apripista, per poi passare alle navi civili.
Infine, ha rilevato che questa sfida potrebbe riportare in Europa la costruzione di grandi navi mercantili, un settore che da decenni è quasi del tutto perso, e che per l’Italia sarebbe un’occasione importante sia industriale che strategica.
Michele FRIGNANI Direttore Tecnologie Nucleari e Sviluppo Prodotti – Ansaldo Nucleare, ha concentrato il suo intervento sul tema del nucleare, illustrando l’evoluzione e le prospettive di questa tecnologia. Ha portato anche esempi tratti dall’esperienza di Ansaldo Nucleare, realtà in cui lavora, per spiegare lo sviluppo dei progetti e le applicazioni più significative.
Ha raccontato che, dopo la chiusura del programma nucleare italiano nel 1987, l’azienda ha trovato nuove opportunità soprattutto all’estero, in particolare in Romania, dove ha partecipato alla costruzione e al rinnovo di centrali. Questo ha portato a una crescita rapida, con circa 500 dipendenti e un portafoglio ordini molto superiore al fatturato attuale.
Ha sottolineato che oggi in Europa ci sono circa 100 reattori in funzione, che producono il 26% dell’elettricità dell’UE e rappresentano la fonte senza emissioni più importante. Il nucleare, a differenza delle rinnovabili, può fornire energia in modo costante o modulare la produzione in base alla domanda.
Parlando dei nuovi reattori di piccola taglia (SMR), il relatore ha evidenziato che nel mondo ci sono moltissimi progetti, ma solo pochi in costruzione. Questi impianti potrebbero essere realizzati più velocemente grazie alla modularità, ma la loro reale convenienza economica è ancora da dimostrare. Ha ricordato che esistono già esempi di utilizzo navale, come rompighiaccio e centrali galleggianti in Russia, ma le applicazioni restano limitate ecomplesse. Ha illustrato l’evoluzione delle diverse generazioni di reattori, sottolineando i miglioramenti in termini di sicurezza e sostenibilità, e il potenziale delle nuove tecnologie per ridurre le scorie e utilizzare meglio le risorse. Ha anche parlato delle sfide normative e assicurative per l’uso del nucleare a bordo delle navi, che richiederebbero nuove regole internazionali e infrastrutture adeguate.
Il relatore ha ricordato che il settore navale contribuisce solo per l’1,7% alle emissioni globali, ma produce unaquota molto alta di inquinanti nocivi (NOx e SOx). Per questo il nucleare potrebbe essere una soluzione interessante, insieme alle rinnovabili, per la decarbonizzazione. Infine, ha sottolineato l’importanza di ricostruirecompetenze, di formare giovani ingegneri e di migliorare l’accettazione pubblica di queste tecnologie. Hasegnalato a questo proposito un evento informativo a Genova (“Stand Up for Nuclear”), pensato per dialogare con i cittadini.
Successivamente si è tenuto un interessante dibattito, reso tale dalle domande ed osservazioni di numerosi soci.
Al termine del dibattito la Presidente Giorgia Boi ha voluto porgere un cordiale ringraziamento a tutti i numerosipartecipanti ed, in particolare, ai relatori, a cui ha consegnato un presente come segno di stima e di apprezzamento da parte di tutto il Propeller Club di Genova.
![]()

