SERATA PRENATALIZIA

Martedì 3 dicembre 2024, dalle ore 19.00, il Propeller Club – Port of Genoa ha tenuto la sua tradizionale riunione prenatalizia presso l’Hotel Bristol Palace. L’evento ha visto come relatore e ospite d’onore il neo eletto Presidente della Regione Liguria, Marco BUCCI.

La serata è stata anche l’occasione per la consegna della Targa Mariano Maresca a Carlo ALLODI (Cambiaso Risso), un riconoscimento meritatissimo per il suo straordinario contributo allo sviluppo e alla valorizzazione delle Assicurazioni Marittime.

L’incontro è iniziato con un aperitivo durante il quale sono stati distribuiti cotillons alle signore offerti dal Club nonchè altri presenti offerti a tutti i partecipanti da F.lli Cosulich (grazie all’interessamento dell’ing. Andrea Cosulich), dalla Guardia Costiera Ausiliaria, nuovo socio sostenitore (grazie all’interessamento del dott. Renato Causa), dal Gruppo Finsea (grazie all’interessamento del Consigliere dott. Filippo Gallo) e dal Consigliere dott. Federico Tondini.

Successivamente, la Presidente, Giorgia BOI, ha dato il benvenuto al foltissimo gruppo di partecipanti, ha salutato e ringraziato tutte le Autorità presenti ed ha proceduto alla consegna della Targa Mariano Maresca, giunta alla sua sesta edizione ed attribuita quest’anno – come da delibera del Consiglio Direttivo – al dott. Carlo ALLODI in riconoscimento del suo straordinario contributo alle assicurazioni marittime.
La Presidente ha presentato il dottor Carlo Allodi, spiegando le ragioni che hanno portato il Consiglio Direttivo a conferirgli, all’unanimità, la Targa: una lastra d’ardesia personalizzata con l’incisione di un antico veliero e una dedica celebrativa sul retro.
Ha evidenziato tre aspetti principali della sua carriera: l’attività assicurativa, che lo ha visto protagonista fin dal 1956 e lo ha infine portato a ricoprire il ruolo di CEO della CR International; il contributo associativo, decisivo per il riconoscimento della figura del broker assicurativo grazie al suo impegno nell’AIBA; e l’attività accademica, dove si è distinto come docente appassionato e coinvolgente.

Il dott. Marco RISSO ha successivamente reso omaggio al dott. Allodi, sottolineando le sue qualità umane e professionali.
Lo ha definito come una persona straordinaria e unica per la sua dedizione alla famiglia e al lavoro: ha ricordato con affetto i suoi 61 anni di matrimonio e il ruolo centrale nella Cambiaso Risso, dove è stato vicepresidente e un punto di riferimento per tutti, in particolare per i giovani.
Ha infine espresso, a nome suo e di Mauro Iguera, profonda gratitudine per tutto ciò che Carlo Allodi ha fatto per l’azienda, definendolo un faro di conoscenza e ispirazione.

Dopo aver ricevuto la Targa Mariano Maresca, Carlo ALLODI ha espresso sorpresa e gratitudine, sottolineando come il riconoscimento sia per lui un tributo a una lunga carriera iniziata nel 1956, durante la quale ha assistito a significative trasformazioni nel settore delle assicurazioni marittime, contribuendo con passione e dedizione. Carlo Allodi ha rimarcato il ruolo storico e attuale di Genova come capitale delle assicurazioni marittime, grazie al lavoro di una rete di professionisti come assicuratori, intermediari, periti e avvocati. Ha invitato a mantenere viva questa eccellenza e ha sottolineato il proprio impegno quotidiano in ufficio, anche a 89 anni, come modo per rimanere attivo e connesso con un ambiente giovane e dinamico. Ha, infine, ringraziato calorosamente per il riconoscimento ribadendo il suo orgoglio di far parte di un settore che rappresenta un pilastro per Genova.

Successivamente la Presidente ha lasciato la parola al Presidente della Regione Liguria Marco BUCCI, relatore della serata.

Il neo Presidente ha delineato la visione strategica della Liguria per i prossimi cinque anni, puntando a trasformare la Regione in un punto di riferimento globale per la Blue Economy. La posizione geografica unica della Liguria, rappresenta una risorsa chiave per attrarre traffici non solo dall’Asia, ma anche dall’Africa, in forte crescita economica.
Il relatore ha sottolineato che il mare, da sempre motore dell’economia ligure, deve tornare al centro delle politiche economiche nazionali, considerando il declino di settori come l’automotive. La Blue Economy, infatti, non si limita al trasporto, ma include comparti strategici come logistica, tecnologia, formazione e servizi specializzati. In questo contesto, Genova e la Liguria sono già esempi virtuosi, grazie alla loro tradizione marittima e al boom della nautica da diporto, cresciuta del 20% negli ultimi anni.
Per garantire un futuro solido alla Blue Economy, il Presidente Bucci ha posto l’accento su importanti progetti infrastrutturali: la nuova diga di Genova, il superbacino di Fincantieri e il potenziamento dei porti di Savona, Vado e Spezia. Inoltre, ha evidenziato il ruolo cruciale dei collegamenti ferroviari e stradali, citando la sopraelevata portuale di prossima inaugurazione come esempio di intervento strategico.
Un altro obiettivo è rafforzare il legame tra porto e città, superando le barriere logistiche e culturali per creare un’integrazione che valorizzi entrambe le realtà.
Marco Bucci ha poi evidenziato il deficit di competenze che affligge il settore, con 5.000 posti di lavoro scoperti ogni anno. Per colmare questa lacuna, è essenziale investire nella formazione e attrarre talenti, puntando su digitalizzazione e tecnologie avanzate.
Infine, il relatore ha sottolineato come la Liguria riesca a unire tradizione e innovazione, specialmente nel settore nautico, dove l’eccellenza italiana è apprezzata in tutto il mondo. Ha concluso il suo intervento affermando che, con una strategia chiara e investimenti mirati, la Liguria può rafforzare la sua leadership nel Mediterraneo e diventare un modello di crescita sostenibile e innovativa.

La Presidente Giorgia Boi ha chiesto al Presidente Bucci il suo parere riguardo alla creazione di un “Politecnico del Mare” a Genova, un centro internazionale di formazione universitario focalizzato sul settore marittimo in tutti i suoi profili.  Il Presidente Bucci ha appoggiato l’iniziativa, evidenziando progetti già in corso, come la “Fabbrica delle Idee” nel Waterfront, destinata a giovani e startup nel settore della Blue Economy. Il Presidente ha anche proposto di rafforzare il marketing territoriale, creando un sistema integrato di porti liguri sotto il nome “Liguria Ports”, per posizionare la regione come un hub marittimo europeo.

Al termine della relazione, che ha suscitato molto interesse e coinvolgimento da parte dei numerosissimi partecipanti, la Presidente Giorgia Boi, ha voluto porgere un sentito ringraziamento a tutti i presenti, augurando a tutti un felice periodo natalizio ed un buon anno nuovo.

Tutti i presenti hanno partecipato ad un caloroso brindisi, scambiandosi auguri di buone feste e dandosi appuntamento al prossimo anno.

L’ECONOMIA DEL MARE: ASSET STRATEGICO PER LO SVILUPPO DEL PAESE

Lunedì 25 novembre 2024, il Propeller Club – Port of Genoa ha organizzato una riunione conviviale presso l’Hotel Bristol Palace, che ha visto come relatore ed ospite d’onore il Presidente di Confitarma Mario ZANETTI (Costa Crociere) sul tema, molto attuale ed interessante:

 

“L’ECONOMIA DEL MARE: ASSET STRATEGICO PER LO SVILUPPO DEL PAESE ”

 

L’incontro è iniziato alle ore 19.00 e, dopo l’aperitivo e la cena, la Presidente Giorgia BOI ha salutato e ringraziato i presenti ed il relatore, lasciando subito la parola all’Ammiraglio Piero PELLIZZARI, Comandante del porto di Genova e Direttore Marittimo della Liguria, per i saluti istituzionali. Successivamente, ha portato i propri saluti anche l’Assessore Francesco MARESCA, in rappresentanza del Comune di Genova.

La Presidente ha poi lasciato la parola al relatore della serata, Mario ZANETTI il quale, nella sua veste di Presidente di Confitarma, ha sottolineato quanto l’economia del mare sia strategica per l’Italia, non solo per il suo peso economico ma anche per l’importanza geopolitica e sociale. Per analizzare questo settore, il relatore ha scelto la nave come simbolo e punto di osservazione privilegiato, descrivendola come un asset centrale che riflette le sfide e le opportunità del comparto marittimo.

Non solo in rappresentanza di Confitarma ma anche come delegato di Confindustria, il Dott. Zanetti ha illustrato la forza del cluster marittimo italiano, che comprende oltre 1.200 navi e dà lavoro a più di un milione di persone, contribuendo per il 10% al PIL nazionale. Ha evidenziato alcune eccellenze del settore, come i traghetti, che nel 2023 si sono affermati come il sistema di trasporto merci più utilizzato, e il trasporto crocieristico, rappresentato da aziende come Costa Crociere. Ha anche ricordato il ruolo fondamentale delle navi nella rete globale, non solo per lo scambio di merci e persone, ma anche per il trasporto di dati tramite cavi sottomarini, un settore in cui l’Italia è protagonista.

Il relatore ha affrontato il tema cruciale della transizione ecologica, spiegando come il trasporto marittimo – già il più sostenibile tra i vari sistemi di trasporto (responsabile solo del 2% delle emissioni globali di CO2) – stia puntando ad ulteriori obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e al 2050. Il settore si sta muovendo verso carburanti alternativi e tecnologie innovative: la flotta italiana, ad esempio, ha un’età media di soli 20 anni, e Costa Crociere è stata pioniera nell’uso di navi alimentate a gas naturale liquefatto (LNG).
Tuttavia, il relatore ha evidenziato che questa trasformazione richiede investimenti enormi, stimati in 5 trilioni di dollari entro il 2050 ed ha sottolineato l’importanza di utilizzare i fondi derivanti dall’ETS (Emission Trading System) per sostenere questi cambiamenti, riducendo il costo dei carburanti alternativi e favorendo il rinnovo delle flotte. Ha anche espresso preoccupazione per l’effetto distorsivo dell’ETS nel Mediterraneo, dove le disomogeneità normative tra paesi rischiano di penalizzare i porti italiani a favore di quelli nordafricani, compromettendo la competitività del sistema nazionale.

Per mantenere competitività, il relatore ha sottolineato la necessità di porti moderni e ben attrezzati. Ha così parlato del progetto di cold ironing, che mira a ridurre le emissioni delle navi in porto tramite l’elettrificazione delle banchine, ma ha avvertito che senza un modello di costi sostenibile, queste iniziative rischiano di rimanere sulla carta. Ha poi ribadito l’urgenza di semplificare le normative, armonizzandole a livello europeo, e di riformare la governance portuale per eliminare sovrapposizioni e inefficienze.

Le crisi geopolitiche, come quelle in Medio Oriente, stanno influenzando le rotte commerciali globali, aumentando la rilevanza strategica del Mediterraneo. Il relatore ha anche evidenziato un’altra sfida cruciale: attrarre personale qualificato e rendere il settore marittimo più accessibile e attrattivo per le nuove generazioni.

Il relatore ha concluso il suo intervento sottolineando tre priorità fondamentali per il futuro del settore marittimo: rafforzare la competitività attraverso politiche mirate, sostenere l’innovazione tecnologica e puntare sulla sostenibilità come elemento chiave per lo sviluppo. Per farlo, ha ribadito, sarà essenziale unire risorse pubbliche e private, favorendo investimenti, ricerca e l’utilizzo di carburanti alternativi.
Queste azioni, secondo il Dott. Zanetti, non solo garantiranno il futuro del trasporto marittimo italiano, ma contribuiranno anche al progresso economico e sociale del Paese, consolidando l’economia del mare come pilastro strategico per l’Italia.

Successivamente si è tenuto un interessante dibattito, reso tale dalle domande ed osservazioni di numerosi soci, tra cui Giorgia Boi, Massimo Figari, Renato Causa, Mario Riccomagno, Nicola Capuzzo, Marco Novella, Fabrizio Vettosi ed Ezio Palmisani.

La Presidente Giorgia Boi ha concluso la serata ringraziando tutti i partecipanti ed il relatore, a cui ha consegnato un “crest” come segno di grande apprezzamento da parte del Propeller Club di Genova, invitando tutti al prossimo incontro di dicembre per la serata prenatalizia.

AGENZIE MARITTIME AL TIMONE

martedì 29 ottobre 2024, il Propeller Club – Port of Genoa ha organizzato una riunione conviviale presso l’Hotel Bristol Palace, che ha visto come relatori (in ordine alfabetico):

                                 Gianluca CROCE, Lorenzo GIACOBBE e Paolo PESSINA

sul tema, molto attuale ed interessante:

 

“AGENZIE MARITTIME AL TIMONE”

 

L’incontro è iniziato alle ore 19.00 e, dopo l’aperitivo e la cena, la Presidente Giorgia BOI ha salutato e ringraziato i presenti e i relatori, dando il benvenuto a cinque nuovi Soci: Com.te Mariano Angileri del Corpo Piloti del Porto di Genova, Dott. Gian Alberto Cerruti di Gastaldi & C., Com.te Giuseppe D’Acquisto del Corpo Piloti del Porto di Genova, Dott. Marco Diodà di Costa Crociere e Dott. Adriano Parodi di Alpha Trading S.p.A..

Successivamente ha portato i propri saluti l’Assessore FRANCESCO MARESCA, in rappresentanza del Comune di Genova, il quale ha ringraziato il Propeller Club per l’ospitalità e ha portato i saluti del Sindaco Bucci. Ha evidenziato l’importanza di essere vicini al settore portuale e ai giovani, e ha condiviso quanto il suo ruolo di assessore gli abbia permesso di apprendere sulle dinamiche del porto, un settore in continua crescita in Italia. L’Assessore ha inoltre ribadito il compito dell’amministrazione di supportare le imprese con una visione europea, rispettando le normative, e ha manifestato interesse nell’approfondire la professione degli agenti marittimi, che considera fondamentale per l’economia locale e nazionale.

La Presidente ha poi lasciato la parola al primo relatore della serata, GIANLUCA CROCE, Presidente di Assagenti, il quale ha espresso grande soddisfazione per l’opportunità di parlare di agenzie marittime e della loro rilevanza, evidenziando come negli ultimi anni la loro identità come agenti marittimi, in particolare genovesi, sia diventata più solida grazie a un gruppo di lavoro coeso. Ha sottolineato l’importanza di Genova come centro dello shipping, evidenziando che la Liguria, e Genova in particolare, rappresentano una regione cruciale per l’industria portuale italiana e segnalando che la loro associazione, fondata nel 1945 e composta oggi da 115 aziende e 2.000 dipendenti, celebrerà l’anno prossimo 80 anni,
Il Relatore ha evidenziato l’importanza della formazione, con oltre 500 dipendenti formati ogni anno e il supporto di esperti come Gian Enzo Duci e Filippo Gallo. Tra i servizi offerti dall’associazione vi sono assistenza fiscale, giuslavoristica e operativa, oltre a programmi di formazione mirati a sviluppare nuove competenze, tra cui l’intelligenza artificiale. Ha inoltre rimarcato l’importanza del Job Center, che offre ai membri una rete di potenziali nuovi dipendenti.
Nel settore portuale, Gianluca Croce ha sottolineato l’importanza di mantenere Genova come porto polifunzionale, facendo appello alle istituzioni per la conclusione rapida delle opere infrastrutturali necessarie, come la nuova diga e l’espansione dell’area operativa di Voltri Pra. Ha anche affrontato il tema delle aree ex-ILVA, in gran parte inutilizzate, auspicando una soluzione rapida.
In merito alla digitalizzazione, Croce ha affermato che è essenziale per Genova tenere il passo con le nuove tecnologie, sottolineando che un porto all’avanguardia è cruciale per mantenere il ruolo di primo piano di Genova nello shipping internazionale. Ha infine espresso la speranza che Genova diventi la capitale dello shipping per i giovani italiani ed europei, ribadendo l’impegno dell’associazione nel promuovere la città come centro strategico per la logistica e il commercio globale.

Successivamente PAOLO PESSINA, Presidente di Federagenti, ha descritto il ruolo e le sfide attuali della Federazione, che rappresenta 468 aziende del settore marittimo in Italia, distribuite in 14 regioni costiere. Ha ricordato l’inizio del suo mandato in Assagenti a Genova durante la pandemia, un periodo di grande incertezza in cui, nonostante le difficoltà, il settore marittimo è rimasto operativo.
Il relatore ha parlato delle complessità del suo incarico, proseguito a Roma in un contesto segnato da nuovi scenari geopolitici e dalla guerra, che hanno fortemente condizionato lo shipping. Ha citato il suo predecessore, Alessandro Santi, che ha dato un’impronta geopolitica alla presidenza, sensibilizzando gli associati su tematiche internazionali rilevanti per il settore.
Paolo Pessina ha evidenziato le sfide specifiche della federazione: fornire supporto e risorse adeguate sia alle grandi multinazionali, concentrate a Genova, sia alle piccole aziende familiari sparse nei porti italiani. L’obiettivo è creare opportunità per le piccole imprese affinché possano migliorare le loro competenze, organizzazione e visione, restando competitive nel mercato futuro.
Ha poi sottolineato il potenziale dell’intelligenza artificiale come risorsa fondamentale per abbattere barriere di ingresso, permettendo alle aziende di qualsiasi dimensione di rimanere sul mercato con un minore investimento in tecnologie costose.
In chiusura, Paolo Pessina ha menzionato l’importanza della riforma della legge 135/1974, che regola la professione di raccomandatario marittimo, inadeguata alle esigenze attuali. Si sta lavorando a una revisione della normativa insieme ai funzionari ministeriali, con l’obiettivo di aggiornare la legge e mantenere il valore di questa regolamentazione unica in Europa.
Infine, il relatore ha parlato della sezione yachting di Federagenti, una parte molto rilevante della federazione che include alcuni tra i mediatori più importanti del Mediterraneo, guidata da un presidente e un consiglio indipendenti.

A tale proposito è intervenuto il nostro Consigliere ing. LORENZO POLLICARDO il quale ha sottolineato che nel 2025 la sezione yacht festeggerà il suo ventesimo anniversario e ha spiegato che Federagenti è una federazione di associazioni territoriali, mentre la sezione yacht rappresenta trasversalmente circa cinquanta aziende, pari al 10% delle agenzie marittime in Italia. Lorenzo Pollicardo ha descritto l’agente marittimo nello yachting come un importante ambasciatore del territorio, con un impatto economico rilevante grazie a iniziative turistiche e alla funzione di Genova come hub per yacht. Ha infine evidenziato l’evoluzione della sezione yacht, che include leaders internazionali.

Infine, LORENZO GIACOBBE, Presidente del Gruppo giovani di Assagenti, ha presentato le attività del Gruppo, che riunisce circa 40 giovani professionisti del settore marittimo, impegnati nelle aziende associate. Fondato nel 1992, il gruppo si pone l’obiettivo di integrare le nuove generazioni nell’associazione, migliorando la comprensione del settore e promuovendo un forte legame con il territorio ligure. In collaborazione con il Gruppo Giovani Riuniti, il gruppo affronta questioni di interesse locale come le prospettive occupazionali e i problemi della città.
Le iniziative includono convegni, seminari, attività di team building, fiere internazionali e progetti di sensibilizzazione civica, come una recente giornata di pulizia della spiaggia di Sturla. Inoltre, il gruppo collabora con l’Università di Genova per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e organizza eventi culturali per promuovere il patrimonio genovese.
Tra gli appuntamenti di rilievo, Lorenzo Giacobbe ha menzionato il seminario sui noli, un’opportunità di confronto su temi di mercato e geopolitici, e lo Youngster Shipping Party, un grande evento di networking per i giovani del settore.

Successivamente si è tenuto un interessante dibattito, reso tale dalle domande ed osservazioni di numerosi soci, compresi Giorgia Boi, Armando Capurro, Renato Causa, Marco Diodà e Angelo Scorza.

La presidente Giorgia Boi ha concluso la serata ringraziando tutti i partecipanti e i relatori, a cui ha consegnato un presente come segno di stima da parte del Propeller Club di Genova, invitando tutti al prossimo incontro di novembre.

   

 

NUCLEARE: “SOLO UN’OPZIONE O UNA REALE SOLUZIONE PER IL PAESE?”

Mercoledì 23 ottobre, il Propeller Club – Port of Genoa, in collaborazione con l’emittente televisiva Telenord, ha organizzato presso la splendida cornice di Palazzo Interiano Pallavicino il primo Forum dedicato alle “Nuove Energie“, incentrato sul tema:

NUCLEARE: “SOLO UN’OPZIONE O UNA REALE SOLUZIONE PER IL PAESE?”

L’evento ha visto la partecipazione di istituzioni, enti e aziende e ha trattato diverse tematiche, tra cui il ruolo del nucleare di nuova generazione, le prospettive e i tempi della fusione nucleare, e le applicazioni di questa tecnologia nei settori marittimo ed energetico.

Nella prima parte della giornata, diversi panel hanno approfondito i seguenti temi:

  1. La richiesta di energia nello scenario politico globale e il ruolo dell’energia nucleare nel mix energetico italiano futuro.
  2. Le nuove tecnologie: nucleare di IV generazione, reattori modulari, innovazione e scenari della ricerca scientifica.
  3. Il nucleare sicuro e il ruolo di Sogin nel panorama nazionale.
  4. La fusione nucleare e il contributo dell’industria italiana.

Nella seconda parte della giornata, curata specificamente dal Propeller Club – Port of Genoa, è stato approfondito il tema della regolamentazione, esaminando gli aspetti legali, finanziari e assicurativi.

Umberto Masucci, Presidente de The International Propeller Clubs, ha partecipato al primo panel dedicato alle applicazioni del nucleare di nuova generazione nel settore shipping e trasporto, evidenziando l’importanza di aggiornare le informazioni riguardanti il nucleare. Ha ringraziato Telenord e il Propeller di Genova per affrontare un tema complesso e innovativo. U.Masucci ha sottolineato che gli Stati Uniti possiedono il maggior numero di navi nucleari e ha accennato a un accordo trilaterale tra Australia, Stati Uniti e Regno Unito per lo sviluppo di tecnologie nucleari nei sommergibili.
Riguardo al settore civile, ha evidenziato che delle 13.714 navi costruite, solo 3 sono a propulsione nucleare. Ha ricordato le preoccupazioni relative alla sicurezza delle navi civili e del cambiamento delle opinioni sul nucleare, specialmente tra i giovani ed ha anche menzionato un progetto con Maersk per la realizzazione di una nave portacontainer nucleare prevista nei prossimi 10-15 anni. Infine, il relatore ha sottolineato l’importanza del nucleare nella transizione verso emissioni nette zero entro il 2050, esprimendo il suo impegno a discutere queste tematiche nell’assemblea nazionale del Propeller Club per dissipare dubbi e paure.

Nel panel dedicato ai limiti normativi nazionali e comunitari, moderato da Enrico Molisani, Vicepresidente del Propeller Club- Port of Genoa, è stata evidenziata l’importanza di aggiornare normative come il Nuclear Code del 1981, per consentire l’uso di reattori nucleari sulle navi e rispondere alla crescente domanda energetica, un tema che potrebbe interessare anche le compagnie petrolifere.
Flavia Melillo, in rappresentanza di ANIA, ha discusso il rapporto tra assicurazioni e nucleare, sottolineando la necessità di criteri ESG per investimenti sostenibili e come il settore possa supportare la transizione energetica tramite finanziamenti green. Ha anche evidenziato le difficoltà di assicurare il nucleare marittimo a causa della mancanza di dati storici sui rischi.
Ignazio Messina, Amministratore Delegato di Ignazio Messina S.p.A., ha valutato il potenziale del nucleare come carburante alternativo, citando vincoli normativi, costi elevati e sfide logistiche, sottolineando la necessità di equipaggi qualificati e di un quadro normativo aggiornato. Molisani ha poi introdotto il tema del “cold ironing” per l’alimentazione elettrica delle navi, mentre Messina ha notato che la proposta di installarlo era già stata avanzata nel 2009, ma ostacoli burocratici ne hanno impedito l’attuazione, menzionando anche i costi e la scarsità di tecnologie verdi disponibili.
Il panel si è concluso con un dibattito sulla gestione dei rischi finanziari e assicurativi, durante il quale Flavia Melillo ha affermato l’importanza di una solida copertura assicurativa nel merito creditizio delle aziende. Ignazio Messina ha evidenziato le limitazioni normative italiane per l’accesso delle navi nucleari nei porti, come a Genova, che devono essere superate per una piena transizione energetica.

A chiusura del Convegno si è infine tenuto un interessante dibattito sul tema “L’Università per la formazione della professionalità nel settore; l’importanza del confronto politico e istituzionale con l’opinione pubblica”.

Tra il pubblico è stata numerosa la presenza di professionisti e operatori del settore shipping e di tanti soci del Propeller Club.

       

 

 

 

PORTO/AEROPORTO UN BINOMIO VINCENTE PER GENOVA?

Martedì 24 settembre 2024, il Propeller Club – Port of Genoa ha organizzato in apertura del nuovo anno sociale, la prima riunione conviviale presso la splendida location dell’Hotel Bristol Palace, che ha visto come relatore il Prof. ENRICO MUSSO (neo-Presidente dell’Aeroporto di Genova, oltre che Professore universitario e Coordinatore del Corso di Laurea in Economia e Management Marittimo Portuale dell’Univ. di Genova e Direttore del CIELI) sul tema, molto attuale ed interessante:

                                                                       “PORTO/AEROPORTO

                                                      UN BINOMIO VINCENTE PER GENOVA?”

L’incontro è iniziato alle ore 19.00 e, dopo l’aperitivo e la cena, la Presidente Giorgia BOI ha salutato e ringraziato i presenti ed il relatore, dando il benvenuto a tre nuovi Soci Cap. Lorenzo Cervone di Ignazio Messina & C. S.p.A., Dott.ssa Giulia Dodaro di Consorzio Global e Dott. Emanuele Faranda di Ignazio Messina & C. S.p.A. a cui è stato consegnato l’attestato di appartenenza al Club.

Successivamente ha lasciato la parola al Sindaco Marco BUCCI il quale ha portato i saluti istituzionali del Comune di Genova, e ha raccontato di aver accumulato 5 milioni di miglia viaggiando frequentemente tra Genova e gli Stati Uniti, cercando sempre di partire da Genova per amore della sua città, auspicando che anche i cittadini facciano lo stesso per far crescere l’Aeroporto. Ha sottolineato l’importanza di usare lo scalo locale e ha evidenziato il grande vantaggio logistico di Genova: una piattaforma logistica concentrata in pochi chilometri costituisce un’opportunità che andrebbe sfruttata al massimo.

Successivamente la Presidente ha lasciato la parola al relatore della serata, ENRICO MUSSO, il quale ha sviluppato la propria relazione partendo dalla storia dell’Aeroporto di Genova. Ha sottolineato l’importanza di comprendere come questo scalo sia nato e si è evoluto nel tempo, evidenziando il contributo dell’idroscalo, attivo fin dagli anni ’20. Ha citato i primi voli di linea, tra cui quelli della società SANA e della SISA, che collegavano Genova con altre città italiane e straniere.
Ha sottolineato inoltre il paradosso della posizione dell’Aeroporto di Genova, che, pur essendo collocato in una città economicamente importante, si trova tra il ventesimo e il venticinquesimo posto per traffico a livello nazionale. Si è concentrato su come migliorare questa situazione, sfruttando le opportunità e i punti di forza della Regione.

Ha poi ripercorso la storia dello sviluppo dell’Aeroporto moderno, che ha visto la sua inaugurazione nel 1962 su una penisola artificiale, costruita attraverso grandi lavori di sbancamento. La struttura attuale è stata aperta nel 1986, con l’introduzione dei primi Jetways in Italia.
Il relatore si è poi concentrato sulla situazione attuale dell’Aeroporto di Genova e le sue prospettive future, sottolineando che nel 2019, il traffico passeggeri aveva raggiunto 1,5 milioni, ma a seguito della pandemia di Covid-19, si è registrata una lenta ripresa, che nel 2023 non ha ancora superato i livelli pre-pandemia, sebbene il traffico nazionale sia tornato ai livelli del 2018.
Ha poi presentato dati sul traffico attuale, indicando che i voli domestici rappresentano il 60%, mentre il 40% sono voli internazionali. Ha notato che il 61% dei passeggeri utilizza compagnie low-cost e ha evidenziato il basso utilizzo dell’Aeroporto da parte dei crocieristi, che tendono ad arrivare in altre città prima di raggiungere il porto, nonostante Genova sia un importante hub per le crociere, con il 24% dei passeggeri crocieristi in Italia.
Il Prof. Musso ha parlato delle opportunità di sviluppo per l’Aeroporto, nonostante la concorrenza degli aeroporti vicini come Nizza, Torino e Milano. Ha affermato che Genova, con una popolazione significativa nella sua area di catchment, potrebbe migliorare i collegamenti aerei attraverso hub internazionali.
In particolare, ha sottolineato il potenziale turistico, specialmente per le crociere, dove Genova è una delle principali città italiane. Ha presentato un potenziale mercato di crocieristi molto più ampio rispetto ai numeri attuali. Ha quindi indicato la necessità di attrarre più passeggeri all’Aeroporto di Genova, migliorando le connessioni e i servizi di trasporto.
Il relatore ha infine presentato a un programma di investimenti nel Porto di Genova, che include il revamping dell’Aeroporto, con miglioramenti già in corso come il rifacimento del sistema di gestione dei bagagli e una nuova area extra Schengen. In particolare, ha evidenziato l’importanza della nuova stazione ferroviaria di Genova Aeroporto, che faciliterà l’accesso all’aeroporto grazie a un moving walk, rendendo più rapidi e comodi i collegamenti con la città e i terminal crocieristici. Questa innovazione permetterà un miglior flusso di passeggeri, specialmente crocieristi, e contribuirà a potenziare l’attrattività dell’aeroporto per il turismo e le crociere.

Dopo l’interessante relazione, si è aperto un dibattito, molto articolato.

Giorgia Boi ha sottolineato l’importanza di distinguere tra il traffico aereo in arrivo e in uscita da Genova, per trovare le migliori soluzioni per incentivare i movimenti. Ha evidenziato la necessità di migliorare l’attrattiva dell’Aeroporto attraverso accordi con le compagnie di navigazione ed un miglioramento dei servizi. Ha anche sottolineato che, data la limitata popolazione di Genova, occorre attrarre passeggeri dalle regioni circostanti, risolvendo i problemi di viabilità.

Enrico Musso ha concordato, evidenziando che la fruibilità dell’Aeroporto dipende anche dalle infrastrutture stradali e ferroviarie e riconoscendo i problemi attuali con le autostrade. Ha affermato che la nuova stazione ferroviaria potrebbe contribuire a migliorare la situazione, ma non risolve completamente il problema.

Alla domanda di Marco Novella sul traffico Cargo, il relatore ha risposto spiegando che in passato il traffico combinato mare-aereo è stato limitato a causa delle diverse esigenze delle merci. Tuttavia, in futuro, con l’aumento del traffico merci e la congestione delle infrastrutture stradali, potrebbe esserci un’opportunità per una maggiore integrazione tra Porto e Aeroporto di Genova. Ha evidenziato l’importanza di collaborazioni tra spedizionieri e l’Aeroporto per sviluppare questa piattaforma logistica, a patto che ci sia domanda di mercato.

Renato Causa ha sottolineato che Genova era un hub importante per il cambio degli equipaggi marittimi e che l’Aeroporto potrebbe ancora servire a questa funzione. Una volta, queste operazioni erano concentrate a Genova, ma ora sono diminuite. Enrico Musso, concordando sull’importanza di mantenere questo servizio, ha avvertito che altre città, come per esempio Barcellona, potrebbero rubare il ruolo di Genova, compromettendo anche le forniture di bordo e altre attività collegate. Ha sottolineato quindi la necessità di difendere le eccellenze di Genova in un contesto sempre più competitivo.

Fabio Capocaccia ha ricordato che negli anni ’90 e 2000 l’Aeroporto di Genova, controllato al 60% dall’Autorità portuale, gestiva circa un milione di passeggeri, con l’obiettivo di raggiungere 2,5 milioni. Tuttavia, oggi non si è ancora arrivati a 1,5 milioni, poiché i passeggeri sono aumentati negli aeroporti vicini. Crede che il piano presentato da Musso possa risolvere questo problema e portare a un aumento significativo dei passeggeri, sottolineando anche l’importanza delle crociere, che stanno riprendendo dopo il Covid.

Federico Martinoli ha sollevato la questione su come organizzare il pooling dei crocieristi, dato che provengono da molte località diverse. Enrico Musso ha risposto che, sebbene non si possa partire da tutte le destinazioni possibili, esistono aree con una certa concentrazione di crocieristi, come Germania e Scandinavia. Crede che collegamenti aerei da città come Berlino, Stoccolma e Edimburgo possono facilitare l’arrivo dei turisti in Liguria, che attira sempre più visitatori internazionali. Con più voli disponibili, ci sarebbero anche più passeggeri.

Eugenio Massolo si è poi domandato perché MSC non sia stata inclusa nella gestione dell’Aeroporto di Genova, dato il suo potenziale nel settore crocieristico. Il relatore ha risposto che la decisione era già stata presa prima del suo arrivo. Ha sottolineato che il Consiglio di Amministrazione deve cercare un socio privato interessato allo sviluppo di Genova, non necessariamente un gestore aeroportuale: appare necessario attrarre investitori e ottenere le migliori condizioni, accogliendo eventualmente MSC se decidesse di partecipare. La priorità è trovare un partner che possa contribuire allo sviluppo dell’Aeroporto, anche se non ha esperienza nella gestione aeroportuale.

Carlo Silva ha espresso preoccupazione riguardo alla concorrenza che il terzo valico potrebbe portare allo sviluppo dell’Aeroporto di Genova. Enrico Musso ha risposto affermando che è favorevole alla concorrenza e che, se l’Aeroporto diventasse piu’ competitivo, potrebbe attrarre passeggeri da altri aeroporti, ove si renda più facile l’accesso a Genova. Ha sottolineato che il miglioramento delle infrastrutture potrebbe incentivare i viaggiatori a scegliere Genova, invece di aeroporti congestionati come Linate.

Lorenzo Cervone ha chiesto se lo sviluppo dell’Aeroporto e il problema del cono aereo sono stati considerati in relazione alla movimentazione del carico, in particolare riguardo all’altezza delle gru e alle strutture nella zona di Sampierdarena. Il relatore ha affermato di non avere al momento risposte sul cono aereo.

Infine, il Sindaco Marco Bucci ha rilevato la discrepanza tra il numero di abitanti di Bergamo (200.000) e i suoi passeggeri (14 milioni), sottolineando che Bergamo ha attratto passeggeri grazie a un hub low cost. Ha così affermato che Genova ha bisogno di una “scintilla” per decollare, con un’operazione simile a quella di Bergamo. Enrico Musso ha riconosciuto che ci sono varie compagnie low cost e che Genova potrebbe essere l’hub per una di esse, ma ha evidenziato la forte competizione con altri aeroporti. Il Sindaco ha ribattuto affermando che si tratta di una questione di competitività, ritenendo, ad esempio, che se una compagnia lavorasse a Genova gratuitamente, potrebbero verificarsi cambiamenti significativi.

Al termine della serata, molto coinvolgente, la Presidente Giorgia Boi ha espresso un sentito ringraziamento a tutti i numerosissimi partecipanti ed, in particolare, al relatore, a cui ha consegnato un presente come segno di stima e di apprezzamento da parte di tutto il Propeller Club di Genova e ha dato appuntamento al prossimo appuntamento di ottobre.

SOLUZIONE INNOVATIVE PER GLI YACHT: ELEGANZA E (NUOVA) ENERGIA

Martedì 9 luglio 2024, il Propeller Club – Port of Genoa ha organizzato una riunione conviviale presso la splendida location di Palazzo Interiano Pallavicino, che ha visto come relatori (in ordine alfabetico) Paolo BERTETTI, Paolo IZZO e Lorenzo POLLICARDO (organizzatore/moderatore), sul tema, davvero molto interessante:

 

                                                 “SOLUZIONI INNOVATIVE PER GLI YACHT:

                                                           ELEGANZA E (NUOVA) ENERGIA”

   

L’incontro è iniziato alle ore 19.00 e, dopo l’aperitivo e la cena, la Presidente Giorgia BOI ha salutato e ringraziato i presenti e i relatori, dando il benvenuto al nuovo Socio, Avv. Giorgio Righetti dello Studio Legale Righetti Ravera Girelli.

La Presidente ha poi lasciato la parola al Consigliere Lorenzo POLLICARDO (Technical & Environmental Director SYBAss) – che ha organizzato e moderato la serata.

Dove aver introdotto il tema della serata e presentato gli ospiti, il relatore ha presentato alcuni dati, come la crescita della flotta di grandi yachts, con un incremento del 500% in oltre 30 anni, e la lunghezza media dei nuovi yacht in costruzione, che è cresciuta a 48,6 metri. L’Italia si distingue con oltre il 50% degli yacht oltre i 30 metri in costruzione nel mondo, dimostrando l’importanza del settore nel paese.

Successivamente è stato sottolineato il ruolo dell’IMO e le sue strategie per la riduzione delle emissioni di CO2 nella navigazione. Nonostante gli yachts non siano attualmente soggetti agli stessi requisiti delle navi deputate ai trasporti marittimi commerciali, c’è una consapevolezza crescente nell’industria dello yachting sull’importanza di ridurre l’impatto ambientale.

Il relatore ha affermato che alcuni cantieri italiani sono già in prima linea nello sviluppo di yachts più ecologici, con propulsione a emissioni zero e l’utilizzo di energie rinnovabili. Il progetto Project Zero, ad esempio, prevede un’imbarcazione a vela che utilizza esclusivamente fonti rinnovabili per la propulsione.

Sybass sta lavorando attivamente per anticipare le future normative ambientali e fare in modo che il settore dello yachting prenda parte attiva nella lotta al cambiamento climatico. Una proposta verrà presentata all’IMO per includere gli yacht nelle politiche di riduzione delle emissioni di CO2.

Il relatore ha concluso affermando che il settore dello yachting è consapevole della necessità di adottare pratiche più sostenibili e sta compiendo passi concreti per ridurre l’impatto ambientale delle imbarcazioni.

Successivamente, Paolo BERTETTI, (Vice President Research & Development Sanlorenzo), ha innanzitutto presentato il cantiere San Lorenzo, nato nel 1958 come produttore di barche in legno, per poi passare ne1985 ad utilizzare la vetroresina. Nel corso degli anni si è sviluppato fino a diventare un’azienda con quattro siti in Toscana e Liguria, tutti certificati ISO 14.000 per la sostenibilità ambientale. L’obiettivo dell’azienda è produrre in equilibrio con la natura e garantire che le barche siano utilizzate in modo responsabile.

Il relatore ha affermato che l’Italia è il primo paese al mondo per la produzione di yacht oltre i 30 metri, con una quota di mercato del 50%. Questo rappresenta una solida base per futuri sviluppi nel settore. Tuttavia, il mercato attuale presenta sfide quali il costo dei finanziamenti, l’instabilità geopolitica e un aumento dell’offerta di yachts. Le negoziazioni sono diventate più complesse e i clienti più esigenti.

Nonostante ciò, le vendite nel 2022 hanno registrato un boom e si stanno gradualmente stabilizzando, con un potenziale superiore rispetto al 2019.

Le vendite sono ancora prevalentemente in Europa ma si stanno registrando aumenti nei mercati del Middle East e Asia Pacific. È fondamentale mantenere una solidità finanziaria per affrontare le sfide del settore e investire per la sostenibilità.

Secondo Paolo Bertetti per mantenere un trend positivo e finanziare le iniziative future, è importante concentrarsi su nuovi modelli attraenti, migliorare la customer care, adattare la rete di vendita ai cambiamenti di attitudine dei fornitori e aumentare le iniziative locali nei mercati prioritari. La filosofia aziendale si è spostata verso la sostenibilità, la tecnologia, i servizi e la catena di approvvigionamento, oltre a rispettare i valori tradizionali di design, arte e innovazione. È fondamentale agire preventivamente per adattarsi alle normative ambientali, evitando problemi futuri. San Lorenzo ha iniziato ad adottare combustibili alternativi come l’HVO per ridurre l’impatto ambientale delle imbarcazioni, garantendo al contempo la sostenibilità del settore degli yachts nel lungo termine.

Il relatore ha concluso la propria relazione affermando che il cantiere Sanlorenzo sta cercando soluzioni sostenibili per la propulsione delle imbarcazioni, focalizzandosi sul metanolo in quanto considerato una soluzione interessante per imbarcazioni di dimensioni medio – grandi. Tuttavia, l’utilizzo del metanolo richiede serbatoi più grandi e diversi, il che significa dover trovare spazio aggiuntivo a bordo per il combustibile senza compromettere l’autonomia dell’imbarcazione.

L’idrogeno è considerato meno praticabile per gli yacht a causa dello spazio e dell’infrastruttura necessari.

L’obiettivo è raggiungere la carbon neutrality entro il 2035 attraverso tecnologie come i motori B-Fuel e, in futuro, full methanol.

È importante coinvolgere i partner tecnici, guadagnare la fiducia degli armatori e collaborare con le autorità per semplificare le regolamentazioni sull’uso del metanolo. In conclusione, l’azienda si impegna a creare soluzioni innovative per il settore nautico, ma va sottolineata l’importanza della collaborazione tra tutti gli attori coinvolti.

Infine, Paolo IZZO (Yacht Business Development Lloyd’s Register) ha raccontato che durante la sua carriera, ha osservato una grande evoluzione nel mondo dello yachting, in particolare a partire dagli anni ’90. In quel periodo, si è passati da yachts concepiti come imbarcazioni private e tradizionali, con oblò molto piccoli, a prodotti più moderni e innovativi.

L’evoluzione è stata così rapida che le normative non sono riuscite a tenerle il passo. Ci sono stati momenti in cui armatori e designer avevano delle idee innovative, ma mancavano regole precise da seguire per realizzarle.

Il relatore ha affermato che, in mancanza di normative precise, si può seguire un approccio di certification basato sul rischio, ovvero valutare la soluzione proposta in base al rischio accettabile. Questo processo coinvolge varie parti e si basa su requisiti pubblici e norme dell’Imo.

Il risk based certification è utile per progetti nuovi che presentano soluzioni innovative non contemplate dalle regole esistenti. il processo coinvolge un gruppo di lavoro che valuta i rischi e propone soluzioni alternative per renderli accettabili.

Paolo Izzo ha raccontato di essere stato coinvolto in un progetto di uno yacht che impiega metanolo per produrre energia pulita senza l’uso dei generatori. Hanno dovuto affrontare sfide riguardanti la sicurezza e la disposizione di metanolo, fuel cell e reformer a bordo. Dopo un lavoro di due anni, il progetto è stato approvato da Lloyd’s Register.

Il futuro degli yachts secondo il relatore potrebbe vedere l’utilizzo di combustibili come il metanolo, i biocarburanti, l’idrogeno e, forse, anche il nucleare. Ci sono molte possibilità per gli yachts del futuro, inclusi i piccoli reattori nucleari sul mercato.

Il relatore ha concluso affermando che il settore degli yachts sta evolvendo verso soluzioni innovative e sostenibili, e il risk based certification è uno strumento essenziale per garantire la sicurezza e la conformità delle nuove tecnologie.

Successivamente si è tenuto un interessante dibattito, reso tale dalle domande ed osservazioni di numerosi interventi tra cui quelli di Matteo Masi, Angelo Gattorna, Filippo Aragone e Renato Causa.

Al termine del dibattito, la Presidente Giorgia Boi ha voluto porgere un cordiale ringraziamento a tutti i numerosi partecipanti ed, in particolare, ai relatori e al moderatore, ai quali ha consegnato un presente come segno di stima e di apprezzamento da parte di tutto il Propeller Club di Genova.

Ha poi augurato a tutti i presenti una bellissima estate, dando puntamento al prossimo anno sociale.

LOGISTICA: VOLANO DI PROMOZIONE DEL TERRITORIO

Martedì 18 giugno 2024, il Propeller Club – Port of Genoa ha organizzato una riunione conviviale presso l’Hotel Bristol Palace, che ha visto come relatori (in ordine alfabetico) Alberto MINOIA, Davide FALTERI, Paolo PESSINA e Federico PITTALUGA, sul tema, molto attuale ed interessante:

 

                                                                              “LOGISTICA:

                                               VOLANO DI PROMOZIONE DEL TERRITORIO”

 

L’incontro è iniziato alle ore 19.00 e, dopo l’aperitivo e la cena, la Presidente Giorgia BOI ha salutato e ringraziato i presenti e i relatori, dando il benvenuto ad un nuovo Socio Dott. Gianluca Gallian di Kraken S.a.s. Marine & Cargo Surveyors.

Successivamente ha portato i propri saluti l’Ammiraglio Piero PELLIZZARI, Comandante del porto di Genova e della Regione Liguria.

La Presidente ha poi lasciato la parola a Davide FALTERI – organizzatore e moderatore della serata –

il quale ha innanzitutto portato i saluti del Comune di Genova.

Ha poi incentrato il proprio discorso su un tema riguardante il mondo della logistica, dei trasporti e dello shipping. Oggi, il concetto di logistica ha un significato più ampio rispetto al passato e coinvolge la vita di tutti i giorni, specialmente in città come Genova che ospita il primo porto del Mediterraneo in un periodo di particolare crescita.

Il relatore ha parlato di progetti strategici che si stanno seguendo all’interno della giunta comunale, come la valorizzazione delle aree ex-Ilva, la semplificazione dei corridoi doganali e la creazione di una cabina di regia tra la Smart City e la smart logistics per migliorare la pianificazione delle attività portuali.

Questi progetti mirano a sfruttare al meglio le risorse disponibili, implementando tecnologie digitali per migliorare l’efficienza logistica e portuale, attrarre nuovi investimenti e creare opportunità di lavoro e migliorare la pianificazione delle attività portuali e la qualità della vita cittadina.

Infine, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere vari attori come istituzioni, associazioni, imprenditori e lavoratori nella definizione di strategie e progetti per lo sviluppo della logistica, affrontando le sfide globali e adottando standard internazionali per garantire la crescita economica e occupazionale della città.

In seguito, Paolo PESSINA, Presidente di Assagenti e Cons. Del. Hapag Lloyd – Italy S.r.l. ha parlato dell’importanza della logistica e delle infrastrutture nel contesto attuale. Ha fatto notare come spesso si dia per scontato l’esistenza di infrastrutture e modalità di trasporto, senza considerarne il peso strategico. Eventi come il Covid e le guerre hanno evidenziato l’importanza della logistica, ma spesso ci si concentra solo sugli aspetti economici. Pessina ha posto in discussione le scelte infrastrutturali poco strategiche, invitando ad una maggiore pianificazione e collaborazione tra gli attori del settore. Ha aggiunto di ritenere importante informare e coinvolgere le imprese nel processo decisionale e migliorare il dialogo tra produzione e logistica. Infine, ha sottolineato l’importanza di pianificare con attenzione gli investimenti futuri e di focalizzarsi su scelte logistiche strategiche.

Successivamente, Alberto MINOIA, Amministratore Delegato di Stazioni Marittime Genova, ha condiviso pienamente quanto è stato detto riguardo all’importanza degli investimenti epocali e delle infrastrutture portuali e ferroviarie a Genova. Ha condiviso un esempio concreto che illustra come la collaborazione tra gli attori principali del porto e della città possa massimizzare l’utilizzo delle infrastrutture, come nel caso del finanziamento per la realizzazione di due scale mobili ed un ascensore che faciliteranno l’accesso dalla stazione ferroviaria di Principe alla stazione marittima. Questo permetterà di incrementare l’utilizzo del treno da parte dei viaggiatori croceristi, riducendo il traffico automobilistico e portando benefici ambientali e logistici.

Inoltre, ha parlato di un progetto futuro riguardante il trasporto merci che prevede di utilizzare il terzo valico per collegare ferroviariamente il porto di Genova con importanti interporti del nord Italia e del centro Europa, riducendo il numero di camion in circolazione.

Queste opportunità vanno colte pienamente per migliorare l’efficienza e la sostenibilità del trasporto nel porto di Genova.

Infine, Federico PITTALUGA, Vice Pres. Federlogistica Liguria e AD Medlog Italia S.r.l., ha evidenziato la necessità di un cambiamento nell’aspetto logistico a Genova. È importante abbinare le infrastrutture come il Terzo Valico e la diga a un piano globale per spostare le merci in modo più efficiente. Attualmente, il sistema di trasporto delle merci con camion è inefficace e si potrebbero considerare modelli di trasporto diversi, come quelli legati al digitale o a regolamentazioni diverse.

Le Autorità portuali potrebbero introdurre nuove regolamentazioni per migliorare il processo logistico.

Il relatore ha sostenuto la necessità di un approccio globale e nazionale simile a quello che gestisce gli interporti per indirizzare le operazioni in modo più efficiente. Ad esempio, si potrebbero adottare modelli operativi più efficienti come il controllo remoto del trasporto ferroviario per ridurre i costi.

E’ importante anche ridurre i costi nella catena logistica e considerare l’utilizzo più efficiente della ferrovia rispetto ai camion. Infine, è importante avere nuove strutture logistiche e un cambiamento nel modello operativo e gestionale per ottenere un reale cambiamento.

Ha poi preso la parola Daniela TEODORI, coordinatrice nazionale di Federlogistica, che ha sottolineato l’importanza del networking e della condivisione di pensieri strategici e valori nelle attività imprenditoriali, associative e istituzionali. Ha ringraziato i partner per il supporto nelle numerose iniziative messe in campo.

E’ infine intervenuto Ignazio MESSINA, Amministratore delegato di Ignazio Messina S.p.a., il quale ha condiviso la sua esperienza di operatore nel settore dei porti ed ha sottolineato l’importanza di un dialogo costruttivo tra istituzioni e imprese per lo sviluppo armonico della città e dell’attività portuale.

Ha evidenziato la necessità di un dialogo più efficace tra le istituzioni e il mondo imprenditoriale per pianificare infrastrutture portuali che favoriscano lo sviluppo armonioso della città ed ha rilevato l’importanza di prendere decisioni insieme, guardando al futuro della città e non solo agli interessi delle singole aziende. Ha sottolineato la necessità di sfruttare al meglio le risorse disponibili, come gli spazi delle acciaierie, per favorire lo sviluppo economico della città.

Quanto sopra ritenendo infine fondamentale ridurre gli ostacoli burocratici per favorire gli investimenti nel settore e creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo.

Il meeting ha anche avuto un intermezzo in cui il Presidente del Gruppo Giovani di Assagenti, Gian Alberto Cerruti, ha invitato i giovani under 40 presenti ad una festa organizzata per il 5 luglio al Palazzo della Torre per i giovani del cluster marittimo. Tale incontro sarà un’occasione importante per il networking e per far incontrare i giovani appartenenti alle varie categorie dello shipping e della logistica.

Al termine della serata, molto coinvolgente, la Presidente Giorgia Boi ha espresso un sentito ringraziamento a tutti i numerosi partecipanti ed, in particolare, ai relatori, a cui ha consegnato un presente come segno di stima e di apprezzamento da parte di tutto il Propeller Club di Genova e ha dato appuntamento al prossimo appuntamento di luglio.

TRANSIZIONE ENERGETICA E DIGITALIZZAZIONE. LO SHIPPING AD UN PUNTO DI SVOLTA

Martedì 14 maggio 2024, il Propeller Club – Port of Genoa ha organizzato una riunione conviviale presso l’Hotel Bristol Palace, che ha visto come relatore l’ing. UGO SALERNO (Pres. Es. Rina S.p.A.) sul tema, molto attuale ed interessante:

                                          “TRANSIZIONE ENERGETICA E DIGITALIZZAZIONE
                                                     LO SHIPPING AD UN PUNTO DI SVOLTA”

L’incontro è iniziato alle ore 19.00 e, dopo l’aperitivo e la cena, la Presidente Giorgia Boi ha salutato e ringraziato i presenti e il relatore, lasciando la parola al Sindaco Marco Bucci il quale ha portato i saluti istituzionali del Comune di Genova, e all’assessore Alessio Piana presente in rappresentanza della Regione Liguria.

Successivamente la Presidente ha lasciato la parola al relatore della serata, ing. UGO SALERNO, il quale ha incentrato il proprio discorso sulla fase di transizione energetica e digitalizzazione che sta attraversando il settore dello shipping: in particolare, le navi stanno affrontando sfide epocali, come la decarbonizzazione.
A ben vedere, le navi sono particolarmente difficili da decarbonizzare a causa della loro autonomia energetica limitata e dei costi elevati associati alla transizione verso fonti energetiche più sostenibili e gli armatori sono incerti su come affrontare questa sfida, a causa della complessità legata alla decarbonizzazione delle navi e alla ricerca di soluzioni energetiche sostenibili.
Indubbiamente gli obiettivi di decarbonizzazione sono sfidanti e riguardano tutto il settore del trasporto marittimo.  Per raggiungere tali obbiettivi, sono necessarie soluzioni come l’efficienza energetica, l’uso di combustibili a basse emissioni come l’LNG e il metanolo, e lo sviluppo di biocarburanti e combustibili neutri come gli e-fuels. La transizione verso fonti energetiche più pulite comporta sfide legate alla disponibilità di tecnologie efficienti, alla densità energetica, ai costi e alle infrastrutture necessarie per supportare l’utilizzo di queste nuove soluzioni.
Inoltre, il relatore ha affermato che si sta assistendo ad una crescente digitalizzazione nel settore dello shipping, con l’uso di tecnologie come l’intelligenza artificiale.
Le tecnologie digitali possono indubbiamente migliorare l’efficienza e la sicurezza delle navi, dei porti e dei cantieri. La pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione nel settore marittimo, con l’utilizzo di visite in remoto e l’implementazione di sistemi intelligenti a bordo.
Tuttavia, sono presenti sfide legate ai costi energetici, alla protezione da attacchi cyber e alla gestione dei dati.
Il relatore ha concluso sostenendo che il futuro del settore marittimo verrà ad includere navi fortemente automatizzate, gestite in parte da equipaggi e in parte da sistemi digitali. La formazione degli equipaggi diventa dunque essenziale per adattarsi alle nuove tecnologie e alle nuove esigenze del settore ed è importante investire nella formazione e nell’aggiornamento professionale per garantire che gli equipaggi siano preparati a gestire le navi del futuro.
La collaborazione tra industria, istituzioni accademiche e autorità regolatorie sarà essenziale per guidare la transizione verso un settore marittimo più sostenibile.

Dopo l’interessante relazione, si sono avuti alcuni interessanti interventi che hanno posto interrogativi molto significativi.

Innanzitutto il Presidente di Confitarma, Mario Zanetti, ha domandato se il modello con cui si affrontano le sfide degli obiettivi in esame è orientato al pensiero multidisciplinare, considerando che la Commissione Europea sembra essere molto prescrittiva anziché ascoltare coloro che devono raggiungere gli obiettivi. Il relatore ha risposto sottolineando la mancanza di ascolto da parte della Commissione Europea verso le industrie coinvolte e suggerendo che invece di prescrivere delle regole dovrebbero proporre degli obiettivi e consultarsi con le industrie prima di fissare date e obiettivi.

E’ poi seguito l’intervento dell’Ammiraglio Piero Pellizzari – Comandante del Porto di Genova e Direttore Marittimo della Liguria – il quale in particolare ha chiesto quali saranno le esigenze energetiche delle navi nei porti tra 30 anni e come i porti dovranno adattarsi a queste esigenze. Il relatore ha spiegato che attualmente non c’è una soluzione unica e che i porti dovranno essere flessibili e adattabili per poter gestire diversi tipi di combustibili, come l’idrogeno, il metanolo e il metano liquido. Ha sottolineato l’importanza di evitare l’inquinamento durante il rifornimento delle navi e ha fatto cenno alla necessità di condotte per il trasporto di CO2 liquida. Ha concluso affermando che i porti dovranno essere pronti ad adeguarsi alle nuove esigenze energetiche delle navi, senza peraltro poter avere una risposta definitiva al momento, dipendendo da future variabili.

Giorgia Boi ha riflettuto sul fatto che il mondo tecnologico è proiettato verso il futuro e sta fornendo soluzioni interessanti, ma al tempo stesso il dato normativo risulta ancora insoddisfacente e indietro rispetto alle necessità tecnologiche. Il relatore concorda in parte, affermando che le norme vanno sviluppate, ma sottolinea che anche la tecnologia ha ancora molti aspetti da affinare. Avverte che l’Europa deve evitare di restare indietro rispetto ad altri paesi che investono in tecnologia e sottolinea l’importanza di trovare soluzioni tecnologicamente valide prima di definire le norme.

Filippo Aragone ha poi chiesto in che modo il Rina si rapporta al cambiamento tecnologico delle navi ed alla loro classificazione ed il relatore ha spiegato che le navi vengono seguite e valutate in base alle norme esistenti. Ovviamente quando arriveranno sul mercato navi alimentate ad ammoniaca ed idrogeno, si dovranno applicare le norme deputate a tale innovazione.

Infine, Marco Novella ha affermato che l’armamento è gravato da molte norme e costi. Ci potrebbe essere la tentazione di cambiare radicalmente obiettivo aziendale per affrontare meglio i costi e le norme IMO, dell’Unione Europea, di classe e di bandiera che colpiscono gli armatori. Bisogna avere coraggio nell’affrontare queste sfide e trovare soluzioni innovative, magari pensando a raccogliere la CO2 a terra o ad altre iniziative. Ritiene sia importante essere rapidi nel seguire le norme, ma anche evitare di applicarle in modo eccessivamente complicato.

Al termine della serata, molto coinvolgente, la Presidente Giorgia Boi ha espresso un sentito ringraziamento a tutti i numerosi partecipanti ed, in particolare, al relatore, a cui ha consegnato un presente come segno di stima e di apprezzamento da parte di tutto il Propeller Club di Genova e ha dato appuntamento al prossimo appuntamento di giugno.

DESTINAZIONE SOSTENIBILITA’: IL FUTURO DELLO SHIPPING NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA?

Martedì 16 aprile 2024, il Propeller Club – Port of Genoa ha organizzato una riunione conviviale presso l’Hotel Bristol Palace, che ha visto come relatore TIMOTHY COSULICH (CEO Fratelli Cosulich e IBIA Board Member) sul tema, molto attuale ed interessante:

                                                       DESTINAZIONE SOSTENIBILITA’:

                           IL FUTURO DELLO SHIPPING NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA?”

L’incontro è iniziato alle ore 19.00 e, dopo l’aperitivo e la cena, la Presidente Giorgia BOI ha salutato e ringraziato i presenti e i relatori, dando il benvenuto a sei nuovi Soci: Dott.ssa Claudia Barello di BMC SEA S.r.l., Dott. Michele Bogliolo di Carbofin S.p.A., Dott.ssa Ilaria Cortellini di Consorzio Global, Avv. Riccardo Delucchi dello Studio Legale Wegal, Dott. Ettore Mafferi di BMC SEA S.r.l. e Dott. Alessandro Ventura di OOCL (Italy) S.r.l. a cui è stato consegnato l’attestato di appartenenza al Club.
La Presidente ha poi lasciato la parola al Sindaco Marco BUCCI il quale dopo aver portato i saluti istituzionali del Comune di Genova, ha sottolineato l’importanza di passare a un mondo decarbonizzato per garantire un futuro sostenibile per la nostra società e per le generazioni future.
Il Sindaco si augura che Genova possa essere un esempio di leadership nel processo di transizione verso un’economia più sostenibile.

Successivamente la Presidente ha lasciato la parola al relatore della serata, Timothy COSULICH, il quale ha parlato degli imminenti cambiamenti nell’industria dello shipping nei prossimi anni. Ha discusso della complessità della supply chain e dell’intera industria del fuel, evidenziando i quattro principali carburanti che saranno utilizzati nei prossimi decenni: metanolo, ammoniaca, LNG e biocarburanti.
Ha sottolineato che nessuno di questi carburanti è perfetto e che probabilmente il futuro sarà caratterizzato da un mix di essi.
Il metanolo sembra essere il più popolare al momento, con importanti attori come Maersk che stanno investendo su di esso. Tuttavia, c’è una carenza di metanolo verde che è fondamentale per l’ambiente.
I biocarburanti sono una soluzione a breve termine, mentre l’LNG è attualmente disponibile su larga scala ma rimane una soluzione a base fossile. L’ammoniaca è probabilmente il fuel più complesso e richiede ulteriori sviluppi. È importante la collaborazione tra i vari players dell’industria per guidare questa transizione energetica.
Timothy Cosulich ha concluso dicendo che il suo gruppo ha investito nell’LNG e ha progetti in corso per la costruzione di bettoline capaci di trasportare i vari tipi di fuel.

Dopo l’interessante relazione, sono state poste al relatore diverse domande.

Giorgia Boi si è interessata a sapere se il porto di Genova potrà diventare un hub marittimo internazionale anche grazie alla transizione energetica. Il relatore si augura che possa essere possibile per il porto di Genova specializzarsi su determinati tipi di carburante in futuro, considerando lo spazio limitato e la disponibilità di infrastrutture. Potrebbe accadere che i piccoli porti si specializzino su uno o due prodotti e che le rotte degli armatori dipendano dalla disponibilità di carburante nei porti scelti. La complessità della catena logistica potrebbe influenzare tali decisioni.

Gian Enzo Duci ha domandato se ha senso investire in tecnologie non ancora efficienti ed economiche nel settore dello shipping, considerando che le attuali tecnologie non sono ancora all’altezza. Il relatore ha spiegato che ci sono diverse prospettive da considerare, come ad esempio l’utilizzo dell’LNG come combustibile fossile parzialmente sostenibile, ma non definitivo. Inoltre, le imposizioni globali dell’IMO obbligano l’industria a ridurre le emissioni, ma l’applicazione e l’enforcement di queste regole possono essere problematici, specialmente per armatori più piccoli che potrebbero non avere incentivi a investire nella decarbonizzazione. Questo crea una situazione complicata, dove l’IMO è un’istituzione forte ma limitata nel far rispettare le regole, lasciando spesso il compito alle autorità portuali che potrebbero avere conflitti di interesse.

Enrico Molisani ha chiesto qual è l’ascolto da parte dell’IBIA verso i fornitori e qual è la risposta di chi produce e fornisce il prodotto.
Il relatore ha risposto dicendo che a volte ci può essere un circolo vizioso tra offerta e domanda che impedisce lo sviluppo di nuovi prodotti. Le grandi compagnie petrolifere non considerano tradizionalmente il settore dei carburanti marini come strategico, ma stanno iniziando a prestare più attenzione ai carburanti a zero emissioni. I fornitori, soprattutto attraverso associazioni come l’IBIA, sono interessati a collaborare con gli armatori per garantire la disponibilità di prodotti a lungo termine, in contrasto con gli accordi spot del passato. La collaborazione tra acquirenti e venditori è quindi fondamentale per l’industria.

Armando Capurro ha chiesto se è stato fatto uno studio sull’impronta carbonica delle diverse tipologie di carburante menzionate, per capire meglio il loro impatto ambientale. Il relatore ha spiegato che all’IMO si sta lavorando su un approccio chiamato Wild Way Approach, che considera l’impronta carbonica dell’intera catena di produzione e utilizzo del carburante. Ad esempio, i biocarburanti emettono meno CO2 rispetto ai carburanti convenzionali perché non ci sono emissioni durante la produzione. Tuttavia, calcolare con precisione l’impronta carbonica di un carburante rispetto ad un altro è un compito complesso e soggetto a variabili come il certificato di origine dei prodotti. In generale, l’industria si sta muovendo verso una maggiore considerazione dell’impatto ambientale dei carburanti, ma determinare con precisione l’impronta carbonica rimane una sfida.

Giorgia Boi ha poi chiesto di approfondire i punti di debolezza nel sistema Italia per raggiungere soluzioni soddisfacenti ed i punti di ritardo eventuali. Il relatore ha spiegato che c’è un trade-off tra investire in soluzioni disponibili ora o investire in ricerca per soluzioni future. Le complessità burocratiche sono un problema sia in Italia che in altri paesi. È difficile ottenere l’appoggio delle istituzioni per semplificare i processi di approvazione. Anche l’importazione di attrezzature necessarie è problematica. Un approccio sistemico e l’incentivazione degli investimenti, sia italiani che stranieri, possono aiutare a migliorare le infrastrutture in Italia.
Infine, riguardo al nucleare, il relatore vede il nucleare come una possibilità a lungo termine per risolvere il problema della decarbonizzazione. Tuttavia, esprime preoccupazione riguardo alla accettazione pubblica di questa soluzione a causa delle complessità tecniche e dell’opinione pubblica.

Il Sindaco ha voluto sapere se sono state prese decisioni riguardanti i cambiamenti previsti per il settore marittimo, sottolineando l’importanza di anticipare le scelte per ottenere benefici. Il relatore ha spiegato che la loro azienda supporta armatori e fornitori indipendentemente dal tipo di carburante scelto, menzionando che solamente Maersk ha optato per il metanolo mentre altri, come MSC, mantengono aperte diverse opzioni. Il relatore ha sottolineato che, scegliendo una sola direzione, si corre un rischio maggiore, soprattutto considerando che il carburante rappresenta il 40% dei costi di un armatore.

Enrico Molisani ha poi chiesto se vi siano problematiche legate alla sicurezza nell’uso dei nuovi tipi di carburante all’interno delle aziende e quali sono le criticità legate all’addestramento dell’equipaggio. Il relatore ha evidenziato che un adeguato addestramento dell’equipaggio è essenziale per gestire carburanti quali ammoniaca e metanolo, che presentano rischi specifici. Attualmente, solo l’ammoniaca è ritenuta particolarmente pericolosa e non ancora pronta per un impiego su larga scala. Pertanto, è necessario un training adeguato per garantire la sicurezza nell’utilizzo di tali carburanti.

Augusto Cosulich, prendendo la parola, ha accennato al desiderio del gruppo di ampliare la propria attività diventando anche trader dei carburanti marini del futuro, sostituendo i noleggiatori delle navi per gestire e vendere loro l’LNG e altri nuovi carburanti agli armatori.

Maurizio Astuni si è interessato a capire se il sistema finanziario abbia un ruolo nell’accelerare i processi di decarbonizzazione. Il relatore ha spiegato che c’è un crescente interesse per progetti green, tuttavia esiste anche una maggiore percezione di rischio rispetto agli investimenti tradizionali. La velocità della transizione dipende dalla capacità e dalla volontà di accedere al capitale e di assumere rischi.

Marco Novella ha sottolineato come le normative ambientali europee possano rischiare di danneggiare l’industria europea, portando i traffici marittimi ad evitare i porti europei.
Ha parlato inoltre dei rischi legati alla transizione verso veicoli elettrici, sottolineando che potrebbe danneggiare settori come l’acciaio e ridurre l’esperienza dell’industria europea rispetto alla Cina.
Infine, ha sollevato il problema dell’impronta carbonica, evidenziando come in India e in Cina si continuino a utilizzare centrali a carbone senza che nessuno sembri preoccuparsi.

Sono state poste interessanti domande anche da parte di: Filippo Aragone, Alessandro Manfredi, Antonio Marte, Nicola Capuzzo e Carlo Silva.

Al termine della serata, veramente coinvolgente, la Presidente Giorgia Boi ha espresso un sentito ringraziamento a tutti i numerosi partecipanti ed, in particolare, al relatore, a cui ha consegnato un presente come segno di stima e di apprezzamento da parte di tutto il Propeller Club di Genova e ha dato appuntamento ai prossimi incontri.

SERATA DI BENEFICENZA COMITATO WELFARE

Martedì 19 marzo, il The International Propeller Club – Port of Genoa ha compartecipato alla serata di beneficenza in favore di Stella Maris che è stata organizzata dal Comitato Territoriale Welfare della Gente di Mare a bordo della M/N “Fantastic” all’ormeggio nel porto di Genova, gentilmente messa a disposizione da GNV Grandi Navi Veloci.

L’evento – presieduto dall’Ammiraglio Piero Pellizzari e fortemente promosso dal Propeller Club genovese, sempre molto vicino al Comitato Welfare ed a Stella Maris – è stato presentato dal nostro Consigliere, Dott. Renato Causa.

Dopo l’aperitivo ed i saluti istituzionali, il Diacono Massimo Franzi – Direttore di Stella Maris e Presidente Federazione Nazionale Stella Maris – ha illustrato ai presenti le numerose attività benefiche in favore dei marittimi svolte da Stella Maris, fondazione che accoglie e assiste i marittimi che arrivano nei porti, sottolineando che a Genova nel 2023 i volontari di questa fondazione hanno visitato 1686 navi incontrando ben 48229 marittimi.

Nel corso della serata – a cui hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni locali (tra cui si ricordano il Consigliere Simona Farro in rappresentanza della Regione Liguria, l’assessore Marta Brusoni  in rappresentanza del Comune di Genova e l’Ammiraglio Piero Pellizzari della Direzione marittima della Liguria), rappresentanti delle due grandi associazioni armatoriali italiane (tra cui il Presidente di Assarmatori  Stefano Messina e Gabriele Mel in rappresentanza di Confitarma), numerosi rappresentanti dello shipping genovese, alcuni studenti dell’Istituto Nautico San Giorgio e il Comandante della nave Camilleri – è stata consegnata una targa onorifica, in ricordo del Cavalier Aldo Grimaldi, al Contrammiraglio Domenico Napoli , per il suo lungo servizio a favore della gente di mare e a salvaguardia della sicurezza della vita umana in mare.

Sono state inoltre consegnate quattro targhe onorarie del Comitato Welfare a Eugenio Massolo presidente della Fondazione Accademia Italiana della Marina Mercantile, a Matteo Catani  amministratore delegato di GNV, ad Alberto Minoia amministratore di Stazioni Marittime ed a Roberto Ferrari, amministratore delegato di PSA Genova Pra’.

Alla manifestazione erano presenti numerosissimi soci del Propeller Club – Port of Genoa i quali, anche in questa occasione, hanno ben dimostrato la sensibilità del cluster marittimo in favore di chi opera a bordo delle navi.

Erano, infine, presenti la Dott.ssa Alessandra Grimaldi, la Dott.ssa Isabella Grimaldi e il Dott. Giovanni Grimaldi.

L’evento si è concluso con una cena servita presso il ristorante a bordo nave.