Martedì 25 febbraio 2025, il Propeller Club – Port of Genoa ha organizzato una riunione conviviale presso l’Hotel Bristol Palace, che ha visto come relatore ed ospite d’onore il Presidente di Assarmatori Stefano MESSINA (Vice Presidente Eseutivo Ignazio Messina & C. S.p.A.) sul tema:

       “AGENDA GENOVA 2030: TRAFFICI, PORTO, LAVORO”

L’incontro è iniziato alle ore 19.00 e, dopo l’aperitivo e la cena, la Presidente Giorgia BOI ha salutato e ringraziato i presenti e il relatore, dando il benvenuto a due nuovi soci: Guido Barbazza, nella sua attuale veste di fondatore-presidente di Ixmachina e Roberto Vassallo, insieme alla sua società, Vassallo Sistemi S.r.l., ora diventata socio sostenitore. A entrambi è stato consegnato l’attestato di appartenenza al Club genovese.

La Presidente ha poi passato la parola al Presidente della Regione Liguria, Marco BUCCI, che, oltre a   rivolgere i saluti istituzionali, ha sottolineato il ruolo fondamentale della famiglia Messina per Genova. Attiva da cinque generazioni nel settore armatoriale, la famiglia è determinante per l’economia e l’occupazione locale. Ha inoltre evidenziato come le aziende familiari di lunga tradizione abbiano un impatto significativo sul territorio e come Genova stia crescendo anche grazie a realtà come questa. Infine, ha ricordato l’importanza di valori solidi e di una visione a lungo termine per lo sviluppo della città.

La Presidente ha poi lasciato la parola al relatore della serata, Stefano MESSINA il quale, ha innanzitutto parlato dell’importanza delle imprese nell’economia italiana, sottolineando come queste siano la vera ossatura del Paese, grazie al contributo di proprietà, management e lavoratori. Ha evidenziato il ruolo centrale del capitalismo familiare, raccontando la storia della propria azienda, che è giunta alla quinta generazione. Secondo lui, valori come rigore, regole e merito sono fondamentali per la crescita e la competitività dell’impresa.
Messina ha poi spiegato le sfide del settore dello shipping, caratterizzato da una forte volatilità e da un’elevata intensità di capitale, con cicli di redditività variabili. Ha citato l’importanza della capacità di adattamento e della passione nel lavoro. Ha anche ricordato le radici storiche della società, fondata nel 1921 dal nonno Ignazio, trasferitosi a Genova dalla Sicilia.
Ha menzionato la partnership con il gruppo MSC, avviata sei anni fa, che ha permesso un rilancio dell’azienda e una forte crescita. Nel 2024, il gruppo ha realizzato la sua prima acquisizione, comprando il Terminal San Giorgio di Genova, portando così il numero di dipendenti a 1.300 e consolidando la sua presenza nel territorio.

Il relatore ha poi parlato del progetto “Genova 2030”, sottolineando come l’Associazione Assarmatori abbia contribuito a rafforzare la rappresentanza del settore marittimo, stimolando una sana competizione con Confitarma. Questo ha portato nuova centralità al trasporto marittimo e portuale in Italia, soprattutto nel settore passeggeri e container.
Il relatore ha anche evidenziato l’importanza della rappresentanza nelle istituzioni, dato che il settore è fortemente regolamentato. Assarmatori in effetti ha creato un dialogo efficace con governo, legislatori e pubblica amministrazione e lavora anche con Conftrasporto e Federagenti per garantire una rappresentanza più ampia degli interessi del settore.

Riguardo a Genova, il relatore ha affermato di essere ottimista sul futuro della città, pur riconoscendo le difficoltà del momento. Ha spiegato che gli ingenti investimenti pubblici, stanno generando ulteriori investimenti privati, con benefici a lungo termine. Tuttavia, ha evidenziato le criticità della logistica terrestre, come i disservizi autostradali e ferroviari.
Secondo il relatore, nei prossimi anni i porti mondiali potrebbero affrontare problemi di congestione, mentre Genova, grazie ai lavori sulla diga e alle infrastrutture portuali, potrebbe gestire meglio il traffico marittimo. Ha infine sottolineato l’importanza di potenziare il trasporto ferroviario, che attualmente rappresenta solo l’11% della quota di traffico e deve crescere con l’ammodernamento delle infrastrutture.

Il relatore ha successivamente analizzato la situazione del traffico marittimo a Genova, evidenziando una stabilità nei risultati, nonostante il rallentamento dovuto alla crisi nel Mar Rosso e all’allungamento delle rotte. Ha sottolineato che, terminati gli investimenti pubblici, la competitività del porto dipenderà dagli armatori, dagli investitori privati e dai terminalisti. Per mantenere alte le performances, sarà necessario potenziare la capacità commerciale, anche grazie alle opportunità offerte dal Piano Mattei, che punta a rafforzare i rapporti con il Nord Africa.
Messina ha illustrato i cambiamenti demografici nell’area mediterranea, con una crescita significativa della popolazione nei Paesi del Nord Africa. Questo sviluppo demografico ed economico favorirà l’aumento del trasporto marittimo, specialmente per le Autostrade del Mare e il settore RORO. L’Italia, con la sua leadership mondiale nei traghetti, vede in questo scenario un’opportunità di crescita e consolidamento della propria posizione.

Riguardo alla transizione energetica, Stefano Messina ha evidenziato le difficoltà create dalle nuove normative europee, in particolare il “Green Deal” che ha imposto regole rigide e costi elevati per gli armatori. Ha spiegato come l’industria marittima italiana stia affrontando la sfida, investendo in tecnologie sostenibili e lavorando a Bruxelles per rappresentare al meglio i propri interessi; tuttavia, va ribadita l’urgenza di accelerare la realizzazione delle infrastrutture, come il cold ironing nei porti, affinché le navi possano ridurre le emissioni collegandosi alla rete elettrica.

Sul fronte del lavoro, Genova resta un punto di riferimento per la professionalità nel settore marittimo. L’Accademia Italiana della Marina Mercantile gioca un ruolo chiave nella formazione di nuove figure, non solo per il lavoro a bordo, ma anche per agenti, spedizionieri e operatori portuali. L’evoluzione del settore richiede competenze sempre più specializzate e una maggiore capacità di innovazione.

Infine, Stefano Messina ha sottolineato l’importanza della crescita dei volumi di traffico per garantire un ritorno sugli investimenti pubblici nelle infrastrutture portuali e ferroviarie. Ha invitato gli imprenditori a non temere la crescita e a valorizzare alleanze e acquisizioni per aumentare la competitività. L’espansione del porto di Genova, unita all’evoluzione dei flussi commerciali con il Nord Africa, rappresenta una grande opportunità per il futuro del trasporto marittimo italiano.

Successivamente si è tenuto un interessante dibattito, reso tale dalle domande ed osservazioni di numerosi presenti tra cui:

Fabio CAPOCACCIA, esprimendo parole elogiative per Stefano Messina, ha sottolineato che, entro il 2030, Genova potrebbe diventare il principale porto d’accesso all’Europa dal sud, riducendo tempi e costi del traffico marittimo. Grazie alle opere infrastrutturali, Genova potrà rafforzare i collegamenti con l’Estremo Oriente e l’Africa. Ha inoltre evidenziato la presenza di un leader mondiale del trasporto marittimo e fissato l’obiettivo di 10 milioni di TEU dopo il 2030. Tuttavia, ha ribadito che questa crescita sarà possibile solo con il completamento delle infrastrutture previste.

L’Ammiraglio Piero PELLIZZARI ha voluto ampliare la discussione oltre Genova, pur riconoscendone il ruolo centrale nella marittimità internazionale. Ha sottolineato l’importanza di considerare l’intero sistema portuale italiano, da Vado a Civitavecchia, e ha chiesto al Presidente di Assarmatori come l’associazione si stia muovendo in relazione alla visione del Ministero competente. Ha evidenziato la necessità di investire nelle infrastrutture e nella logistica di tutto il Paese, non solo su Genova, per migliorare la competitività a livello nazionale e internazionale.

Stefano MESSINA ha risposto sottolineando la necessità di trovare un equilibrio tra diverse esigenze nel settore portuale, come l’adozione del cold ironing per traghetti e crociere e la gestione dei nuovi combustibili. Ha evidenziato come i porti italiani, a differenza di quelli del Nord Europa, siano integrati nelle città, richiedendo una pianificazione e investimenti specifici. Ha anche ribadito l’importanza del ruolo dello Stato nella distribuzione delle risorse, come nel caso dei fondi del PNRR, e il contributo di Assarmatori nelle sedi istituzionali. La priorità, secondo il relatore , è l’allocazione degli investimenti pubblici per ottenere un ritorno economico, piuttosto che la mera internazionalizzazione dei porti. Ha concluso affermando che la riforma in corso fornirà gli strumenti necessari per far crescere il settore.

L’Assessore Francesco MARESCA ha portato i saluti del Sindaco f.f. Piciocchi. Ha poi posto una domanda tecnica riguardo all’elettrificazione delle banchine portuali, un progetto importante per Genova grazie ai fondi arrivati dal governo ed ha chiesto se il regime di aiuti dell’Unione Europea, previsto per giugno 2024, è sufficiente per sostenere gli investimenti nel cold ironing, che permette di alimentare le navi tramite elettricità, oppure se ci si aspettavano misure maggiori. Ha fatto notare che, pur con l’investimento del Ministero delle Infrastrutture, non sarà abbastanza per una completa elettrificazione e ha chiesto un parere sulla valutazione di questi aiuti, che ammontano a circa 564 milioni di euro.
Il relatore ha spiegato che il tema del cold ironing è complesso, principalmente a causa dell’assenza di omogeneità e accessibilità tra i vari terminal. Se un terminal è attrezzato con questa tecnologia e un altro no, le compagnie navali potrebbero preferire il terminal più produttivo, anche senza il cold ironing. Il problema, secondo Messina, è la mancanza di una visione centralizzata. Sebbene il cold ironing non sia necessario in tutti i porti, è fondamentale nei terminal orientati al traffico merci. Lo stesso vale per i depositi di carburanti alternativi: a Genova, ad esempio, sarebbe inutile avere un deposito di metanolo, dato che le navi potrebbero rifornirsi in altri porti hub. Per questo, Messina ha sottolineato la necessità di un approccio centralizzato per coordinare questi progetti a livello nazionale.

Il Presidente di Federagenti, Paolo PESSINA, ha sottolineato l’importanza di ridurre i conflitti tra le associazioni e di lavorare insieme per cogliere opportunità e affrontare difficoltà comuni. Ha evidenziato come, collaborando, le associazioni siano riuscite a superare difficoltà a livello nazionale e locale. Paolo Pessina ha insistito sulla necessità di presentarsi unite a Roma per trovare soluzioni concrete e ha sottolineato che, unendo le forze, le associazioni possono ottenere risultati positivi.

 Gian Enzo DUCI ha parlato dell’importanza del modello di formazione che Stefano Messina e la sua azienda stanno seguendo in favore di numerosi ragazzi che stanno entrando nel team, sottolineando che è unico nel settore dello shipping italiano e ricordando modelli simili nel nord Europa. Ha chiesto al relatore di spiegare come affrontano la formazione e le nuove regole per i giovani, differenti da quelle delle generazioni precedenti.
Il relatore ha spiegato che, pur non avendo la soluzione perfetta, lui e la sua azienda hanno imparato molto dalla loro esperienza e dai senior. Ritengono fondamentale avere regole chiare, anche se rigide, e hanno evidenziato la difficoltà di prendere decisioni in un gruppo con caratteri diversi.
Dal 2015, hanno sviluppato un piano di formazione per i giovani, che si concentra sullo sviluppo delle loro competenze all’interno dell’azienda. Hanno inoltre stabilito una regola secondo cui i giovani della famiglia non entreranno subito nell’azienda, ma prima dovranno fare esperienze esterne per sviluppare merito e passione. Il loro approccio è lento e paziente, con l’obiettivo di ridurre al minimo gli errori.

 Nicola CAPUZZO ha posto due domande: la prima riguardante una riflessione di Stefano Messina sulla generazione attuale, che sarebbe meno “sanguigna” e più pragmatica rispetto al passato. Il giornalista ha chiesto come le future generazioni potrebbero affrontare la concorrenza in modo meno passionale. La seconda domanda riguardava le infrastrutture di Genova e la competitività dei porti italiani, chiedendo come affrontare i problemi riscontrati da compagnie come Cosco nonostante i miglioramenti infrastrutturali previsti per il 2030.
Messina ha risposto spiegando che la generazione attuale è meno passionale e più razionale, con un focus sui risultati economici anziché sulla passione personale. Riguardo alle infrastrutture, ha sottolineato che i porti italiani sono efficienti, e i problemi che le navi incontrano non dipendono da queste, ma da altri fattori come la congestione globale, che potrebbe peggiorare a fine anno.
Il Governatore BUCCI ha aggiunto che le infrastrutture sono cruciali per il futuro della città e della Blue Economy, e che devono essere realizzate rapidamente. Ha sottolineato che le navi che entrano a Genova generalmente non affrontano problemi legati all’efficienza portuale.
Infine, l’Ammiraglio PELLIZZARI ha osservato che eventuali problemi con Cosco o altre compagnie devono essere affrontati direttamente con la Capitaneria, non tramite i media, poiché la Capitaneria è sempre pronta a risolvere le problematiche.

Infine, Giampaolo MARINO ha condiviso una testimonianza personale, raccontando della sua collaborazione con la vecchia generazione dei Messina, i padri degli attuali dirigenti. Ha sottolineato che le scelte fatte all’epoca erano giuste per lo sviluppo della compagnia e che i sacrifici di quel periodo avevano come obiettivo la crescita dell’azienda. Sebbene oggi ci siano approcci diversi da parte dei giovani, Marino ha riconosciuto che anche queste scelte sono giuste. Ha infine espresso la sua gratitudine per il lavoro svolto sia dalla generazione passata che da quella attuale, considerando l’importanza di entrambi.

 La Presidente ha concluso la serata esprimendo il suo ringraziamento al relatore, ai partecipanti al dibattito ed a tutti i presenti. Ha sottolineato quanto abbia apprezzato la passione mostrata da tutti per lo shipping, il mare e la Blue Economy, evidenziando come questa passione sia stata assolutamente evidente durante tutto l’incontro. Ha inoltre ringraziato particolarmente il Presidente Messina, a cui ha consegnato una cravatta come segno di grande apprezzamento da parte del Propeller Club di Genova. Stefano Messina, infine, ha donato una bellissima al Propeller Club – Port of Genoa (il quale, secondo le parole espresse nella dedica,….”non perde mai la bussola”).

AGENDA GENOVA 2030: TRAFFICI, PORTO, LAVORO